Violenze, omissioni e verbali falsificati: in questo modo avrebbero nascosto i segni dei pestaggi su alcuni detenuti del carcere di Ivrea. Sono 25 gli iscritti al registro degli indagati della Procura di Torino accusati di lesioni e falsi aggravati. Tra questi ci sono agenti di polizia penitenziaria e alcuni medici dell’Istituto.
Gli episodi avvenuti tra il 2015 ed il 2016
Una decina i casi su cui vogliono far luce i procuratori titolari del fascicolo e che sarebbero avvenuti tutti tra i 2015 e 2016. Gli episodi erano stati segnalati dal garante dei detenuti. I carcerati venivano picchiati frequentemente con calci, pugni e manganellate: quando le vittime finivano in infermeria – sempre secondo l’accusa – i medici producevano falsi documenti in cui si attestava che le ferite i lividi erano dovuti a “scivolamenti”. Nei loro verbali, sempre per giustificare le ferite, gli agenti parlavano invece di “autolesionismo”.
Il garante dei detenuti: “Tanti i problemi da risolvere”
“Non ci sono denunce di violenze, ma denunce di chi fatica a vivere all’interno del penitenziario. Oggi nel carcere di Ivrea non vedo botte, ma ci sono altri problemi che vanno risolti“, sostiene il garante dei detenuti, Raffaele Orso Giacone, commentando i 25 avvisi di garanzia della procura di Torino per violenze che erano state denunciate dal suo ufficio. “Ma all’epoca dei fatti non c’ero io“, spiega Orso Giacone, che ha assunto l’incarico a novembre del 2021, al posto di Paola Perinetto, finita nell’occhio del ciclone dopo un suo post su Facebook contro il presidente del consiglio Mario Draghi. Il garante inoltre sottolinea che mancano agenti penitenziari, ma anche educatori.
Gli Agenti negano ogni addebito
“In relazione alle contestazioni mosse ai miei assistiti ci tengo a ribadire che tutti negano con fermezza ogni addebito, in particolare perché i racconti non ci paiono riscontrati rispetto a quella che è la realtà quotidiana del carcere dove abbiamo degli agenti di polizia penitenziaria taluni molto giovani, taluni al primo incarico che hanno affrontato il loro lavoro con grande dedizione e rigore in un ambiente assolutamente non facile“, dichiara l’avvocato Celere Spaziante, legale degli Agenti di Polizia Penitenziaria indagati.
Fonte: torinoggi.it