“Onorevole Ministro e Autorità tutte, siamo i figli del Comandante della Casa Circondariale di Campobasso, ormai defunto, Ettore Tomassi.
Nostro malgrado ci chiediamo e chiediamo a Voi tutti se esiste ancora il rispetto per tutte le Istituzioni e per gli uomini che ne fanno parte. Abbiamo bisogno di capire cosa è successo durante i funerali di nostro padre.
Il Cerimoniale che doveva esserci per la morte di un vostro Dirigente non solo non c’è stato ma il tutto si è svolto senza una rappresentanza della Polizia Penitenziaria.
Altre Istituzioni, altri colleghi in forma privata e personale, cappellani dei carceri in cui ha prestato servizio e gente comune per cui si è sempre prodigato, erano presenti.
Forse ci sfugge qualcosa che si è tenuta nella Casa Circondariale di Campobasso e che ha portato non solo a non rendere i giusti onori a nostro padre ma lo ha condannato togliendogli anche il titolo di Comandante sui manifesti affissi nella città.
Siamo al corrente dei dissidi che c’erano tra il Direttore, il Vice Comandante e papà, ma non per questo e si può ignorare il Cerimoniale. Abbiamo bisogno di capire perché nostro padre che portava così orgogliosamente la divisa e che ha dato tutto per l’Amministrazione penitenziaria sia stato trattato in modo così indegno.
Credo che a noi giovani si debba insegnare che la giustizia esista per tutti ed è anche quella giustizia in cui credeva fortemente nostro padre. Certi di un chiarimento porgiamo distinti saluti.”
Margherita Tomassi, Eleonora Tomassi, Aurelio Tomassi
Tratto da: quotidianomolise.com
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