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Agente del carcere di Cuneo ferito da un detenuto: “Situazione grave”

Ufficio devastato e un agente della polizia penitenziaria ferito (7 giorni di prognosi). È successo ieri pomeriggio (sabato 9 gennaio) al carcere Cerialdo di Cuneo: due detenuti stranieri si sono picchiati in cella poi, sono stati curati nell’infermeria. Ma al rientro uno dei due detenuti, come segnalato dal sindacato OSAPP, «ha dato in escandescenza ed ha devastato l’ufficio del piano detentivo distruggendo tutto: il personale è intervenuto in forze per bloccare e calmare il detenuto. Un poliziotto è dovuto ricorrere alle cure al Pronto soccorso».

Il sindacato OSAPP aveva segnalato alcuni giorni fa un «tentativo di rivolta» avvenuto il 27 dicembre su cui il deputato della Lega Flavio Gastaldi ha presentato un’interrogazione parlamentare, chiedendo «chiarezza e provvedimenti concreti». In quel caso due reclusi avevano distrutto una cella e, scrive Gastaldi, «tra i detenuti fomentatori della tentata ribellione c’era lo stesso protagonista della rivolta nel carcere di Modena avvenuta a marzo»: un episodio efferato che portò a marzo alla morte di 7 detenuti.

Il sindacato OSAPP parla di «eccessivo buonismo nella gestione di penitenziari problematici come quello di Cuneo» e spiega che «la situazione del Cerialdo è davvero preoccupante: da ieri l’Istituto è senza un direttore titolare». In realtà c’è già stato il passaggio di consegne tra Giorgio Leggieri (che da direttore a Cuneo e Aosta da domani dirigerà quello di MIlano-Bollate) e il nuovo reggente: è Francesco Fortirrè, direttore del carcere di Imperia. Il sindaco denuncia che Cuneo è «l’ennesimo carcere del Piemonte e della Valle d’Aosta senza direttore titolare dopo Ivrea, Aosta, Verbania, Novara».

«Solidarietà all’agente della Polizia Penitenziaria ferito a Cuneo. Non è accettabile che i nostri agenti vengano abbandonati dallo Stato». Così, in una nota, l’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca. «Chiediamo che il ministero intervenga  – aggiunge – per farsi carico della sicurezza di questi uomini e queste donne in divisa e doti, subito, di comandanti e direttori titolari, che al momento non sono presenti, molti dei carceri del Nord-Ovest».

 

 

 

Fonte: lastampa.it

Redazione OSAPPoggi

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