Gli “Agenti a quattro zampe” della Polizia Penitenziaria hanno nuovamente dimostrato il loro valore presso il carcere Pagliarelli di Palermo.
Margot, Enea, Ares e Leo, accompagnati dal loro responsabile del distaccamento gruppo cinofili, Assistente Capo Bonifacio, hanno colpito ancora durante l’ingresso dei familiari ai colloqui con i detenuti reclusi.
Durante l’ispezione, i cani hanno segnalato ai loro conduttori qualcosa di sospetto, attirando l’attenzione degli Agenti. In particolare, uno dei familiari di una detenuta ha mostrato un comportamento insolito, ingerendo un involucro al momento della segnalazione dei cani.
Immediatamente, il familiare è stato fermato e accompagnato all’ospedale più vicino per sottoporsi a una radiografia, come disposto dall’Autorità Giudiziaria competente. L’esito della radiografia ha confermato i sospetti: l’involucro ingoiato conteneva hashish.
In seguito alla scoperta, il familiare ha confessato il suo tentativo di contrabbando di droga all’interno del carcere. L’operazione è stata condotta con l’ausilio del Comandante di Reparto Dirigente Rizzo, dimostrando la sinergia tra le varie figure di coinvolte nella sicurezza penitenziaria.
Questo episodio mette ancora una volta in evidenza l’importanza dei cani addestrati nell’attività di prevenzione e contrasto del traffico di droga all’interno delle strutture penitenziarie. Gli “Agenti a quattro zampe” si confermano una risorsa fondamentale nella lotta contro il contrabbando e nella protezione della sicurezza sia per il Personale penitenziario che per i detenuti.