Le sim, arrivate in posta ordinaria, erano indirizzate ad un detenuto appartenente alla criminalità organizzata.
Dopo i microtelefoni indirizzati ad un detenuto dell massima sicurezza, ieri, i sorveglianti del carcere di Asti hanno bloccato l’ingresso di 8 micro sim nascoste all’interno della corrispondenza ordinaria, indirizzata ad un detenuto appartenente alla criminalità organizzata.
Le sim erano nascoste sotto degli adesivi che decoravano alcune fotografie.
“L’operato della polizia penitenziaria – scrive il sindacato Osapp – ha scongiurato l’introduzione di questi strumenti di comunicazione a pochi giorni di distanza dal rinvenimento di 3 microcellulari. L’appartenente al Corpo in servizio di vigilanza e distribuzione della corrispondenza, ha mostrato eccezionale professionalità e scrupolosa attenzione nell’espletamento dei compiti affidati, si auspica che l’amministrazione tenga conto benevolmente dell’operato del personale“.
Leo Beneduci, Segretario Generale Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) dichiara: “Si tratta del tentativo di introdurre di nuovo strumenti di comunicazione! Dopo i cellulari anche le schede telefoniche sono state ritrovate dal personale della polizia penitenziaria nell’adempimento del proprio dovere, questo é il giusto modo di operare in un nascente quadro normativo di attuazione della nuova fattispecie penale di introduzione e detenzione di dispositivi atti a comunicare con l’esterno. Un’altra buona notizia diffusa da questa organizzazione sindacale che plaude l’operato di donne e uomini della polizia penitenziaria, in servizio per garantire la sicurezza degli istituti e della collettività in generale.”
Fonte: lavocediasti.it