“Dalle notizie che pervengono a questa Organizzazione Sindacale, risulterebbe che nell’ultimo anno i procedimenti penali instaurati nei confronti di appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria per presunte violenze in danno della popolazione detenuta si siano più che quadruplicati nel numero”.
Lo scrive l’OSAPP, sindacato delle polizia penitenziaria, che in una lettera diretta al ministro Bonafede, ai vertici del Dap e ai capigruppo di Camera e Senato chiede di riflettere su una serie di “concause” e di adottare misure conseguenti .
Le presunte violenze sui detenuti si verificherebbero “in massima parte nelle sedi in cui per mesi e mesi si sono registrate aggressioni da parte di detenuti in danno di Poliziotti” senza che a queste siano seguite iniziative disciplinari o trasferimenti. O in sedi prive “da tempo” di direttori e comandanti titolari, scrive il sindacato, segnalando in particolare la situazione di Piemonte e Toscana, dove “per decine di istituti di pena i direttori penitenziari disponibili si contano sulle dita di una mano”. E vista l’incidenza che ci sarebbe di questi casi durante le operazioni di servizio più delicate, “non è logico nè giustificabile non permettere di filmare tali interventi (a garanzia del Personale e della stessa utenza) mediante apposite Bodycam o altri sistemi di videoregistrazione”, afferma ancora l’OSAPP tornando a chiedere per i poliziotti penitenziari anche taser e spray al peperoncino. (ANSA)
ADNKRONOS – “Dalle notizie che pervengono a questa organizzazione sindacale, risulterebbe che nell’ultimo anno i procedimenti penali instaurati nei confronti di appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria per presunte violenze in danno della popolazione detenuta si siano più che quadruplicati nel numero”.
A evidenziarlo, in una nota, l’OSAPP che ribadendo “piena fiducia nella giustizia e nelle iniziative disposte dall’autorità giudiziaria” sottolinea di “non ritenere che i poliziotti penitenziari siano all’improvviso affetti da una generale perdita di contatto con la realtà e con il significato delle proprie funzioni e del proprio ruolo”. Pertanto l’OSAPP invita a prendere in considerazione che “la situazione risulterebbe generata da una serie di ‘concause’ anche gravi” sollecitando l’adozione di “correttivi”.
In particolare, nella lettera inviata al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ai vertici del Dap e ai capigruppo di Camera e Senato, l‘OSAPP “senza voler giustificare eventuali abusi commessi”, invita “a riflettere” sul fatto che “le presunte violenze sui detenuti si verificherebbero ” in massima parte nelle sedi in cui per mesi e mesi si sono registrate aggressioni da parte di detenuti in danno di poliziotti a cui non è seguita alcuna iniziativa ne’ disciplinare ne’ di trasferimento di sede”. E ancora, che “in alcune delle sedi teatro di presunte violenze in danno di detenuti, non siano da tempo in servizio direttori o comandanti titolari”, evidenziando che in alcune regioni, tra cui Piemonte e Toscana, “per decine di istituti di pena i direttori penitenziari disponibili si contano sulle dita di una mano”.
L’OSAPP, infine, segnalando che gli “episodi di violenza si verificherebbero durante operazioni di servizio delicate”, si chiede perché “non sia consentito poter filmare tali interventi a tutela del personale e della stessa utenza mediante apposite Bodycam” e perché “tra le dotazioni necessarie a limitare in maniera del tutto incruenta le aggressioni al personale non sia giunta alcuna risposta riguardo spray al peperoncino e i taser”. Per questo l’OSAPP chiede di “adottare i necessari e non più differibili correttivi”.
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