Tornano le proteste nel carcere di Ariano Irpino a causa delle restrizioni imposte dalla zona rossa che vieta i colloqui con i familiari
Proteste nei carceri delle regioni considerate zone rosse. Le proteste non risparmiano nemmeno Ariano Irpino, dove ieri si è assistito a grida e battitura delle inferriate, sulla falsariga di quanto successo lo scorso marzo con il primo lockdown. Il motivo è il seguente: nelle zone rosse sono vietati gli incontri con i familiari, poichè non considerati motivi di estrema necessità tali da giustificare l’uscita da casa.
L’amministrazione penitenziaria e minorile farà , tuttavia, fronte a questa situazione di emergenza attraverso l’utilizzo di apparecchiature e collegamenti telefonici.
NEL CARCERE DI ARIANO IRPINO PREOCCUPA LA CARENZA DI PERSONALE
Nel frattempo solo pochi giorni fa l’Osapp denunciava la carenza di personale della struttura di Ariano Irpino, che conta, fra le altre cose, anche 10 agenti positivi e 10 in quarantena. Dichiara l’Osapp che dovrebbero essere almeno 165 gli agenti in servizio, mentre ne sono soltanto 138. A ciò si aggiungono altri due problemi. Il primo: anche nel comparto funzioni centrali gli impiegati andati in pensione non sono stati rimpiazzati, dunque anche lì vi è carenza di personale. Secondo: nel penitenziario di Ariano Irpino sono reclusi detenuti aggressivi e violenti che già in passato non hanno mancato di dare vita a rivolte interne contro gli agenti.
La paura più grande è proprio quella. Quella che queste proteste, almeno isolate, possano trasformarsi in vere e proprie rivolte come accaduto qualche mese fa. Una preoccupazione che ovviamente non riguarda solo Ariano Irpino ma tutte le strutture penitenziarie della penisola, in particolare quelle che si trovano nelle zone, al momento, rosse.
fonte: avellino.zon.it