Bonus bici e monopattini, ci siamo. Questa settimana sarà decisiva per la definizione dei criteri di assegnazione dell’incentivo: le regole che chiariscono a chi spetta effettivamente il bonus non cambiano, ciò che bisogna stabilire riguarda invece le modalità di rimborso. Esclusa la possibilità del click day.
Il bonus dedicato all’acquisto delle due ruote (ma pure monopattini elettrici) è arrivato all’ultimo chilometro o giù di lì. Questa settimana sarà decisiva per sbloccare (finalmente) un iter diventato tortuoso e ripido come il Mortirolo. Nel frattempo gli italiani hanno fatto la fila bruciando tutte le scorti presenti nei magazzini, confidando di recuperare fino a 500 euro (tetto massimo possibile sul 60% della spesa affrontata). Tutto bene, ma ultimamente non benissimo: i costruttori sono irritati per i continui rinvii che alimentano la confusione, mentre i cittadini sono disorientati dalla “guerra” politica consumata in nome di scontrino o fattura. Ora qualcosa, però, si è smosso. Il braccio di ferro all’interno della maggioranza si è risolto in favore di Costa: è passata la linea più rigida, quella che vuole il rimborso dato a chi può presentare una fattura o scontrino parlante. Ma in realtà l’ultima parola arriverà nelle prossime ore: a pronunciarla sarà il Mef (ministero dell’Economia e Finanze) a cui spetta il compito di vidimare i decreti attuativi del decreto Rilancio. E qui non è da escludere un incredibile ribaltone: proprio perché il rimborso è retroattivo dal 4 maggio, potrebbe arrivare l’ordine di darlo pure a chi ha avuto dal negozio il semplice scontrino. Immutati gli altri requisiti, da subito messi in chiaro: bonus riservato a maggiorenni residenti in capoluoghi di provincia o regione; Comuni con più di 50 mila abitanti oppure meno, ma all’interno delle 14 città metropolitane (Milano, ad esempio). Non ci sarà clic day: i risarcimenti seguiranno l’ordine cronologico e una volta finiti i fondi il bonus, salvo nuove risorse, andrà in archivio.
da FormulaPassion.it