Nel 2020 tra le manovre del Decreto Ristori appariva anche un bonus utilizzabile per coprire del tutto o in parte le spese delle proprie ferie: il Bonus Vacanze. L’incentivo per il rilancio del turismo italiano non ha però dato i risultati sperati: molte strutture ricettive non lo accettavano e le domande si sono fermate ad appena un milione e mezzo, ben lontani dai 5 milioni previsti al lancio della manovra. Dei 2,5 miliardi stanziati l’anno scorso solamente 820 milioni sono stati richiesti dai cittadini per i loro viaggi.
Pur non essendo il più apprezzato degli incentivi il Bonus Vacanze è stato confermato anche per il 2021 e prorogato fino al 31 dicembre dell’anno in corso. Vediamo nel dettaglio come funziona, come accedervi e soprattutto quali strutture in Italia hanno scelto di aderire.
Anticipiamo già che sarà una doccia fredda per i tanti che si vedevano già in spiaggia grazie all’incentivo statale, che nasconde una clausola non da poco.
Il Bonus Vacanze è un contributo erogato dallo Stato per incentivare la ripresa dei viaggi e del turismo in Italia, duramente colpiti durante la pandemia e parte fondamentale dell’economia italiana. La manovra è rivolta al turismo interno, cioè quello degli italiani che si spostano all’interno della Penisola.
Il credito può arrivare fino a 500 euro e può essere utilizzato per il soggiorno in alberghi, campeggi, bed&breakfast, villaggi turistici e altre strutture ricettive sul territorio. Tra le novità inserite con il Decreto Sostegni del 2021 c’è anche l’ampliamento delle figure coinvolte nel Bonus. Quest’anno si potrà spendere il proprio credito anche presso le agenzie di viaggi e i tour operator, sempre restando in ambito di spostamenti all’interno dei confini italiani.
Il bonus è “spezzato” in due parti: l’80% della cifra corrisponde allo sconto che la struttura o il tour operator applica al prezzo totale del soggiorno o del servizio offerto, mentre il restante 20% viene restituito come credito d’imposta, da dichiarare all’interno del 730 annuale.
Amara sorpresa per moltissimi potenziali vacanzieri è la proroga del bonus. Il Decreto Sostegni infatti, ha spostato solamente la data di scadenza per l’utilizzo dei contributi, ma non quello della loro richiesta. Potranno quindi utilizzare il Bonus Vacanze solamente quelle persone che ne hanno fatto richiesta tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2020.
Al momento in Italia ci sono circa un milione e 100 mila famiglie che hanno fatto richiesta per il Bonus Vacanza e non lo hanno ancora speso. Un valore che sommato si aggira intorno ai 500 milioni di euro.
Il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha spiegato così il prolungamento della scadenza del bonus “Non possiamo permetterci di avere risorse non spese dopo averle stanziate”. La buona notizia è che presto potrebbero riaprire anche le richieste per chi non ha usufruito del bonus lo scorso anno, dato che i fondi stanziati non possono essere riallocati, in quanto già inseriti a bilancio come credito d’imposta.
Chi si trova tra i fortunati che hanno un bonus nel cassetto, può ritrovarlo sulla app IO, alla quale accedere tramite la propria identità digitale, la SPID, oppure con la Carta Nazionale dei Servizi.
Il bonus può (poteva) essere concesso alle famiglie con un reddito ISEE inferiore ai 40 mila euro, mentre la cifra che è possibile richiedere varia a seconda del numero di persone all’interno del nucleo familiare:
Per ottenere il bonus è necessaria la richiesta in forma digitale tramite SPID, durante la quale verrà richiesto di caricare il proprio ISEE. Richiedere l’identità digitale è piuttosto semplice ed è possibile farlo tramite diversi operatori: Namiral, Aurba o Poste Italiane. La SPID diventerà sempre più importante per accedere a tutte le operazioni di pubblica amministrazione, che si stanno più o meno velocemente digitalizzando.
Una volta ottenuto il bonus questo apparirà sull’app IO come un QR code munito di codice univoco. Non sarà necessario stamparlo: basterà mostrarlo al momento del pagamento in struttura insieme al proprio codice fiscale.
Ogni famiglia può richiedere un solo bonus, che non è frazionabile (deve essere speso in una sola volta) e che può essere utilizzato anche da un membro della famiglia diverso da chi ha avanzato la richiesta. Chi utilizza il bonus e si vede intestata la fattura di spesa del servizio o della vacanza è colui o colei che può inserire la detrazione fiscale del 20% nella propria dichiarazione dei redditi.
Il cliente per usufruire del credito del 20% a lui spettante deve presentare un documento commerciale o una fattura elettronica in cui deve essere indicato il codice fiscale di chi ha pagato il soggiorno.
L’utilizzo del bonus deve avvenire al momento del pagamento, che esso avvenga al momento del soggiorno presso la struttura o prima, tramite il sito ufficiale dell’albergo o del tour operator o attraverso le piattaforme di mediazione turistica come Booking, Expedia ecc.
Le strutture ricettive che accettano il Bonus Vacanze non sono tenute a registrarsi o a fare alcunché, salvo dare comunicazione tramite il proprio sito e i propri canali dell’adesione all’iniziativa.
Lo sconto applicato ai propri ospiti e clienti sarà rimborsato come credito d’imposta senza limiti di importo attraverso il modello F24, così da poter essere cedibile anche agli istituti di credito. Dal 25 giugno 2020, attraverso la risoluzione n. 33 è stato istituito il relativo codice tributo (6915) da indicare nella propria dichiarazione per ottenere il credito.
L’Agenzia delle Entrate ricorda anche a tutte le strutture di indicare tramite sistema l’utilizzo del bonus da parte del cliente solo dopo il pagamento e il termine del soggiorno, non al momento della prenotazione. In caso contrario la famiglia che ha fatto richiesta perderà il bonus anche in caso di mancata fruizione del servizio.
Il principale motivo di insuccesso del Bonus Vacanze è che viene rimborsato agli esercenti come credito d’imposta, obbligandoli di fatto ad anticipare migliaia di euro di soggiorni in un periodo in cui la liquidità è preziosissima per le strutture turistiche italiane.
Non esiste un elenco ufficiale delle strutture che accettano il Bonus Vacanze, proprio a causa dell’adesione volontaria e libera di hotel, strutture ricettive e agenzie di viaggio.
Per avere un’idea generale di quanti e quali alberghi aderiscono all’iniziativa si possono consultare diversi portali online, tra cui www.bonus-vacanza.com, dove sono raccolte tutte le strutture turistiche che accettano il Bonus Vacanza, suddivise per regione. Un modo per farsi un’idea di dove soggiornare e che tipo di struttura cercare.
Anche il sito www.italyhotels.it offre una funzione similare. Dopo aver cercato le strutture desiderate tra hotel, agriturismi, bed&breakfast e campeggi è possibile impostare un filtro alla ricerca per le strutture che accettano il Bonus Vacanza.
Il bonus come abbiamo visto si può applicare a moltissime forme di accoglienza turistica, dall’hotel al campeggio fino all’agriturismo e al bed&breakfast. Restano però escluse alcune tra le soluzioni più apprezzate dai turisti italiani del 2021: le case vacanza.
Non sono soggette al Bonus Vacanze tutte le formule di affitto breve, dalle case vacanza affittate privatamente fino agli appartamenti dati in mano a portali online per gli affitti turistici come l’ormai celeberrimo Airbnb.
Non sembra farne un dramma Marco Celani, presidente di Aigab (Associazione italiana gestori affitti brevi). L’opinione generale è che si tratti di una soluzione poco efficace, sia per il motivo già illustrato della mancanza di liquidità per trovare allettante un credito di imposta, sia per l’alta concentrazione di prenotazioni last minute e richieste di cancellazione gratuita, ormai un must per tutti gli esercenti del turismo.
Forse non grazie all’incentivo del Bonus Vacanze, ma gli italiani hanno voglia di viaggiare e si stanno rimettendo in moto, complice la campagna vaccinale che prosegue a ritmi sempre più serrati (si superano quotidianamente le 500 mila dosi giornaliere) e gli allentamenti delle restrizioni, con l’Italia che dal 14 giugno sarà per la maggior parte in zona bianca.
Secondo un’indagine commissionata da Facile.it agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat, circa 22 milioni di italiani hanno scelto di andare in vacanza restando all’interno dei confini nazionali, su 26 milioni di connazionali che hanno già prenotato le vacanze. Questo significa che quasi il 90% degli italiani resterà all’interno della Penisola per le proprie ferie.
Agosto sarà come sempre il periodo più gettonato per le partenze, con più della metà dei vacanzieri concentrato nel mese più caldo dell’anno, mentre pochi milioni sceglieranno i mesi di giugno e settembre. Le vacanze dureranno al massimo una settimana per i due terzi degli intervistati, ma con riprese in periodi diversi dell’anno.
Il 1° luglio entreranno in vigore i Green Pass, definitivamente approvati dal Parlamento Europeo il 9 giugno 2021. I certificati che permetteranno ai cittadini UE di viaggiare tra gli stati membri. I lasciapassare resteranno attivi per il prossimo anno e saranno disponibili a breve anche in Italia come in tutto il resto d’Europa.
Per ottenere il Green Pass non servirà esclusivamente la vaccinazione: si potrà avere anche con un tampone negativo entro le 48 ore dalla richiesta e con la certificazione di avvenuta guarigione dal Covid. Ognuno di questi casi avrà un pass distinto, con un suo codice e un QR code da stampare o conservare sul proprio smartphone.
Ogni Paese avrà poi spazio di manovra per l’emissione del documento. In Italia ad esempio la certificazione potrà essere rilasciata 15 giorni dopo la prima dose di vaccino e sarà valido fino alla data fissata per la seconda dose, dopo la quale verrà prolungato di altri nove mesi.
Il possesso e l’esibizione del Pass garantirà ai turisti di non essere sottoposti a ulteriori test o alla quarantena, a meno di particolari situazioni di emergenza, come l’incorrere di varianti. Tutti i Paesi europei sono tenuti ad accettare i Green Pass degli altri Stati membri e decidere se accettare quelli di paesi extra europei con vaccini non ancora approvati dall’EMA.
I dati dei cittadini saranno sempre criptati e non saranno trasmessi in alcun modo negli altri paesi, ma sarà usata una chiave pubblica che identifica il pass e il paese di rilascio.
Il rilascio dei Pass sarà a discrezione degli Stati membri, che ne gestiranno la distribuzione tramite canali come ospedali, centri vaccinali o centri sanitari certificati. In Italia il pass sarà sempre raggiungibile dalla app IO, usata anche per la ricezione del Bonus Vacanze.
Fonte: trend-online.com
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