Berutti mette in luce le perplessità espresse dal sindaco, Maurizio Rasero, dell’assessore Mariangela Cotto e chiede una serie di informazioni sulla situazione di Quarto.
Sul carcere di Asti c’è una nuova interrogazione del Senatore di Cambiamo Massimo Berutti al Ministro della Giustizia in merito alla realizzazione di un nuovo padiglione detentivo nella Casa di reclusione ad alta sicurezza di Quarto Inferiore.
“Sul tema del nuovo padiglione – spiega Berutti -circolano notizie da più di un anno, già a gennaio 2020 avevo chiesto informazioni al Ministro della Giustizia. Ora che è avvenuto il cambio al vertice del Ministero e che il Comune di Asti e il Garante dei detenuti hanno espresso ulteriori perplessità, mi è sembrato doveroso chiedere al Ministro Cartabia informazione, dialogo e condivisione, così da capire se ci sono le condizioni per la realizzazione o, come sembra, sia il caso di non ampliare la realtà astigiana”.
Nell’interrogazione, Berutti mette in luce le perplessità espresse dal sindaco. Maurizio Rasero e dell’assessore Mariangela Cotto ed anche quelle del Garante delle persone detenute del Piemonte, Bruno Mellano e chiede una serie di informazioni sulla situazione di Quarto d’Asti.
“Come avevo evidenziato già un anno fa, sottolinea Berutti, c’è innanzitutto una questione di metodo, per cui su un progetto del genere si deve lavorare con la massima condivisione e concertazione territoriale, a questo si affiancano poi le incognite sul progetto, che è necessario valutare per capire se è sostenibile, cosa che allo stato attuale non sembra. Nell’attesa di ottenere una risposta dal Ministro, mi attiverò anche per avviare un dialogo con i nuovi Sottosegretari. Sono certo avremo quanto prima riscontri puntuali”.
La vicenda
Nel 4° Dossier delle criticità strutturali e logistiche relative alle carceri piemontesi presentato lo scorso 30 dicembre, Bruno Mellano, garante Regionale dei Detenuti, aveva segnalato l’adeguamento, ampliamento e rifunzionalizzazione dei servizi di accoglienza dei parenti, in particolare per quanto riguarda i colloqui con i figli minori che ora si svolgono in condizioni del tutto inadeguate; la costruzione di spazi per i progetti e le attività trattamentali, formative e scolastiche, annunciando la realizzazione di un nuovo padiglione utilizzando una parte dello spazio attualmente occupato dalle aree verdi.
Ma il Comune di Asti non ne aveva avuto comunicazione esprimendo perplessità proprio per la natura di massima sicurezza del carcere.
Fonte: lavocediasti.it