
PADOVA 24/02/2012 BERGAMASCHI/FOSSELLA CARCERE DUE PALAZZI PRESENTAZIONE MANIFESTAZIONE TASTE FIRENZE
COMUNICATO STAMPA OSAPP_ Gravissima aggressione nella Casa di Reclusione di Padova: sei agenti di Polizia Penitenziaria in ospedale. Il Segretario Generale OSAPP, Leo Beneduci: “Servono risposte immediate, basta col silenzio istituzionale”. Una notte di violenza inaudita ha sconvolto la Casa di Reclusione di Padova. Ieri sera, intorno alle ore 22, un detenuto di nazionalità romena, già noto per la sua pericolosità e con un passato da pugile, è stato accompagnato presso l’infermeria della struttura dopo essersi autolesionato. Apparso da subito in evidente stato di alterazione, l’uomo ha dato inizio a una furia devastante, distruggendo gran parte dell’infermeria – monitor, telecamere, cavi e attrezzature – e aggredendo violentemente gli Agenti di Polizia Penitenziaria presenti. Un primo Agente è stato assalito e afferrato al collo, rischiando il soffocamento. Altri Agenti intervenuti in suo aiuto sono stati anch’essi colpiti con estrema violenza, fino a che, con grande difficoltà, il detenuto è stato immobilizzato. Solo grazie alla prontezza, al sangue freddo e alla professionalità del Personale in servizio, compreso quello notturno, la situazione è stata riportata sotto controllo intorno alle ore 00:30. Il bilancio è pesantissimo: sei agenti feriti, di cui due in modo grave. Uno ha riportato una prognosi di 30 giorni, un altro 15 giorni per lesioni al timpano e alla mandibola, mentre altri quattro Agenti presentano contusioni varie con prognosi di 7 giorni ciascuno. Si tratta, ancora una volta, di un vero e proprio bollettino di guerra. Il Segretario Generale OSAPP, Dott. Leo Beneduci ha così tuonato con grande indignazione per l’ennesimo episodio di estrema violenza nei confronti del Personale di Polizia Penitenziaria: “Quello che è accaduto nella Casa di Reclusione di Padova non è un fatto isolato, ma l’ennesima prova di un sistema penitenziario ormai al collasso. Il carcere di Padova è da anni una struttura sotto pressione, tra sovraffollamento, carenze croniche di Personale, presenza di soggetti con problematiche psichiatriche e un’organizzazione che non è più in grado di garantire né sicurezza né dignità. Come OSAPP abbiamo denunciato più volte le criticità strutturali e gestionali di questo istituto, ma le nostre segnalazioni sono state ignorate o minimizzate. Ora si è sfiorata la tragedia. A pagare, come sempre, sono Donne e Uomini in divisa, costretti a lavorare in condizioni estreme, spesso dimenticati dalle istituzioni. Il nostro più sincero plauso va al Personale intervenuto, che ha agito con grande coraggio ed abnegazione, evitando il peggio. Non ci stancheremo mai di ripetere che la Polizia Penitenziaria merita rispetto, risorse e tutela. Il tempo delle parole è finito: servono atti concreti e subito.”
Ufficio Stampa OSAPP