Caos al Ferrante Aporti dove i detenuti hanno bruciato materassi, suppellettili, e scavalcato la rete di recinzione per recuperare pacchi lanciati dall’esterno, che forse contenevano sostanza stupefacente.
«Tre giorni di inferno» nel carcere minorile di Torino(detenuti fino a 25 anni).
I sindacati di Polizia Penitenziaria hanno descritto così i disordini avvenuti al Ferrante Aporti, dove i detenuti hanno bruciato materassi, suppellettili e distrutto una cella rendendola inservibile. Inoltre nel pomeriggio del 31 ottobre molti reclusi hanno scavalcato la rete di recinzione per recuperare pacchi lanciati dall’esterno, che forse contenevano sostanze stupefacenti. In tarda serata hanno nuovamente appiccato un incendio, intossicando due agenti.
«L’istituto è in balia dei detenuti – attacca l’OSAPP(Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) ed altre sigle sindacali di categoria.
Una situazione davvero grave e difficile che sta mettendo a dura prova l’esiguo Personale, sottoposto a turni massacranti. Quello degli ultimi giorni è stato un bollettino di guerra con 4 Agenti feriti con prognosi che vanno dai sette ai cinque giorni.
L’Istituto non è un’“isola felice di rieducazione” ed è inammissibile che venga gestito a distanza da un Direttore la cui sede effettiva è a Bari.
Il Personale è abbandonato a se stesso nel silenzio più totale del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità(DGMC), che continua a non agire nonostante le continue segnalazioni. Invochiamo l’aiuto di tutte le Autorità e ai Vertici dell’istituto, chiediamo di applicare le norme per prevenire tali situazioni. È necessario predisporre strumenti e misure adeguate per consentire al Personale di Polizia Penitenziaria di far rispettare le regole e non subire le “angherie” di detenuti violenti».
Fonte: torino.corriere.it