“Quanto accaduto ieri nel carcere di Frosinone, dove un detenuto è entrato in possesso di una pistola e l’ha utilizzata per sparare contro le inferriate delle celle, è di una gravità inaudita. Ma non fa che confermare che l’emergenza dell’amministrazione penitenziaria ormai è all’ordine del giorno”.
Così Leo Beneduci, Segretario Generale del sindacato OSAPP, l’Associazione Sindacale per la tutela dei diritti della Polizia Penitenziaria, intervistato da LaPresse.
“Il fatto che il detenuto non abbia puntato la pistola contro l’Agente e che l’abbia consegnata spontaneamente non toglie nulla alla pericolosità di quanto avvenuto”, prosegue Beneduci che ricorda come il carcere di Frosinone sia stato teatro di “diverse aggressioni e numerose tensioni, che gravano sulle spalle della Polizia penitenziaria penalizzata, tra l’altro, da una forte mancanza di personale”.
Un paio di mesi fa “un incendio appiccato da un detenuto ha causato l’intossicazione e la morte di un altro carcerato, eppure non è stato fatto nulla da parte degli enti preposti”, denuncia il segretario dell’OSAPP. Che fa notare come il capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Bernardo Petralia, “fosse tenuto a presentarsi nel carcere nell’immediatezza di quanto accaduto e non solo dopo la sollecitazione da parte della Guardasigilli Cartabia. Questo dimostra l’improvvisazione del ministero della Giustizia. Senza contare che il capo del Dap, a quanto ci risulta, ancora non si è visto”.
Fonte: LaPresse