24 ore prima, sempre nel penitenziario leccese, un detenuto aveva appiccato il fuoco nella sua cella. Gli Agenti convolti hanno riportati alcuni traumi.
Dopo l’incendio della cella in cui era rinchiuso nella giornata del 25 aprile, ieri, un nuovo episodio di cronaca è avvenuto presso il carcere di Borgo San Nicola a Lecce.
Le lancette dell’orologio segnavano all’incirca le 14.30, quando una donna di origine campana, detenuta nel penitenziario leccese, mentre si trovava in udienza dal Direttore, ha colpito con schiaffi e pugni una Ispettrice della Polizia Penitenziaria.
Motivo del gesto la volontà della detenuta – che nei giorni scorsi aveva minacciato altre Agenti – di essere trasferita presso un diverso istituto di pena. La donna, però, non si è fermata solo all’aggressione, perché, presa dalla furia, ha divelto diverse mobilie e per fermarla è stato necessario l’intervento di altri Agenti di sesso maschile.
“Ancora una volta siamo costretti a dover fare i conti con un’aggressione all’interno di un penitenziario di Puglia”, afferma Ruggiero Damato, Segretario Regionale di OSAPP.
“Mi preme fare un plauso agli uomini e alle donne del Corpo di Polizia Penitenziaria, che con spirito di sacrificio e abnegazione, si impegnano quotidianamente affinché nelle carceri si riesca a mantenere l’ordine e gestire le situazioni più critiche. Queste condizioni non sono più tollerabili. I penitenziari sono diventati polveriere a cielo aperto che prima o poi esploderanno. Per questo faccio un appello a chi di dovere, per fare sì che a tutto questo venga messa la parola FINE”.
L’Ispettrice e gli Agenti sono dovuti ricorrere alle cure del Pronto Soccorso per aver riportato lesioni, traumi ed ecchimosi.
Dalle nostre stime alla Casa Circondariale di Borgo San Nicola mancano circa 200 agenti di Polizia Penitenziaria. La situazione di sovraffollamento sta creando problemi abnormi. Ormai, a fronte di una capienza di quasi 800 detenuti se ne registra la presenza di quasi 1200. La pandemia ha acuito la situazione, a causa del trasferimento a Borgo San Nicola di moltissimi detenuti provenienti da altre province pugliesi. I turni sono stressanti, la mancanza del godimento dei giorni di ferie è una triste abitudine (si pensi che tanti Agenti di Polizia Penitenziaria hanno accumulato oltre 100 giorni di ferie da smaltire), lo straordinario mensile supera addirittura le 40 ore… La situazione è diventata esplosiva perché i carichi di lavoro per il personale sono insostenibili, afferma un altro sindacalista.
Fonte: leccenews24.it