Un 37enne di origine tunisina è il destinatario di una nuova ordinanza di custodia cautelare in cella per aver cercato affiliati.
Opera (Milano) – Un 37enne di origine tunisina è il destinatario di una nuova ordinanza di custodia cautelare in cella per aver fatto proselitismo quando era nel carcere milanese di Opera e aver cercato di reclutare nell’Isis un detenuto, suo connazionale, “al fine di commettere attentati in Siria, Libia ed anche in Italia, uccidendo, utilizzando bombe o armi da taglio”. Il provvedimento, firmato dal gip Anna Magelli e chiesto dai pm Alberto Nobili ed Enrico Pavone è stato notificato a Siracusa dove il 37enne è stato trasferito nel frattempo. A scoprire l’attività illecita sono stati gli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Opera, il cui presidio svolge un “ruolo primario visto che molti detenuti sono a rischio di radicalizzazione”, fanno trapelare gli inquirenti.
A fare luce sull’attivita’ di istigazione a delinquere finalizzata al terrorismo sono stati gli agenti del Nucleo investigativo centrale (Nic) della Polizia penitenziaria che, grazie ai contributi forniti dai reparti di Polizia penitenziaria degli istituti di Milano Opera, Asti e Sassari, hanno sviluppato una articolata indagine, coordinata dalla procura di Milano: nei confronti del detenuto, gli analisti del Nic hanno infatti avviato un attento monitoraggio della vita intramuraria e dei suoi contatti con l’esterno, che ha permesso l’acquisizione di dettagliate e mirate relazioni da parte delle sedi penitenziarie nelle quali l’uomo e’ stato detenuto nel corso del tempo. Il tunisino era gia’ noto al Nic per una precedente attivita’ investigativa per la quale e’ stato condannato l’8 novembre 2017, con rito abbreviato, a una pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione.
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