Non solo atti di autolesionismi ma anche un incendio e la devastazione di una cella con allagamento.
“Detenuti che protestano con gesti autolesivi, incendi e devastazioni. Un agente finisce in ospedale in gravi condizioni”.
Salvatore Giaconia, Segretario Regionale per la Lombardia dell’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) riferisce la difficile nottata passata nel carcere pavese di Torre del Gallo, con 3 diversi “eventi critici” che hanno tenuto impegnato il personale della polizia penitenziaria da mezzanotte fino alle 4 circa. “Un primo detenuto – spiega Giaconia – si è auto-lesionato procurandosi dei tagli con un frammento di lametta ed è stato subito soccorso per le cure presso il locale ambulatorio medico annesso al carcere”.
Ma il secondo intervento è stato ancor più problematico:
“Più tardi – prosegue il Segretario Regionale OSAPP – un altro detenuto ha appiccato il fuoco ad un materasso e ancora una volta gli agenti sono intervenuti per salvaguardare l’incolumità del detenuto e spegnere l’incendio. Un operatore di polizia si è ustionato parti del volto”. Ma non è stato l’unico agente rimasto ferito nella difficile nottata.
Verso le ore 2 – riferisce sempre Giaconia – un detenuto ha iniziato a protestare devastando le parti murarie all’interno della cella, causando il cedimento di una parete, il distaccamento del lavandino e la rottura dei rubinetti, da dove fuoriusciva acqua che in pochi minuti ha inondato i locali adiacenti alla cella.
Gli agenti sono dovuti intervenire primariamente per chiudere la condotta principale dell’acqua attraverso l’accesso ai sotterranei del fabbricato e qui uno degli agenti si è gravemente infortunato cadendo rovinosamente dalle grate ferrate di accesso ai sotterranei, procurandosi una ferita lacero contusa al mento e la frattura di una caviglia, quindi è stato necessario chiedere il trasporto urgente presso il pronto soccorso dell’ospedale San Matteo di Pavia dove si trova attualmente ricoverato in attesa di eseguire le cure tra cui un intervento chirurgico”. Tre situazioni che hanno un denominatore comune:
“Tutti i detenuti che hanno messo in scena questi episodi critici e per alcuni versi delittuosi – riferisce il Sindacalista della Polizia Penitenziaria – sono già noti per aver posto in essere analoghi comportamenti e malgrado ciò non sono state attuate misure di prevenzione dirette a impedire ovvero ad affievolire le continue azioni di protesta. I motivi che hanno scaturito i comportamenti dei detenuti sono di probabile matrice strumentale, cioè dalle evidenti problematiche di disturbo del comportamento, che a quanto pare, non sono state intraprese azioni di cura o contenimento”. Ma per il ferimento dell’agente caduto e rimasto gravemente infortunato c’è un’ulteriore problematica sottolineata dal sindacato:
“Questa organizzazione sindacale – conclude il Segretario Regionale OSAPP – si era già pronunciata per le carenti condizioni di gestione e tutela della salute nei luoghi di lavoro. L’infortunio accaduto all’agente è un segnale di un possibile evento di trascuratezza delle norme che regolano la sicurezza nei luoghi di lavoro, per cui si chiederanno interventi diretti a prevenire analoghe situazioni”.
Fonte: ilgiorno.it