L’aggressione nel nuovo complesso della casa circondariale di via Majetti.
Gli ha puntato un punteruolo alla gola dopo averlo attirato vicino alla cella con una scusa. Una volta minacciato è stato sequestrato nella camera di sicurezza con lo stesso detenuto. E’ successo nella sezione G12 del carcere romano di Rebibbia. Ad essere aggredito un assistente capo della polizia penitenziaria, poi tratto in salvo dai colleghi.
Il sequestro dell’Agente è avvenuto poco dopo le 13:00 di lunedì, quando il detenuto un 43enne italiano, ha chiesto all’Agente di poter parlare con una psichiatra. In cella con un altro uomo, con gli altri quattro in quel momento usciti nel cortile del nuovo complesso del carcere di Rebibbia, una volta attirata l’attenzione del Poliziotto, il 43enne lo ha afferrato da dietro per il collo puntandogli alla gola un punteruolo ottenuto con la parte in metallo di una bombola del gas da campeggio. Stretto al collo l’agente è stato quindi costretto a chiudersi in cella con il carcerato, spiegando poi successivamente le motivazioni del suo gesto: la necessità di parlare con una psichiatra.
Momenti di grande apprensione quelli vissuti dal Poliziotto. A salvarlo un Agente che ha fatto scattare l’allarme generale permettendo l’arrivo di altri Poliziotti; il detenuto ha così liberato l’ostaggio facendolo uscire dalla cella. Riportato alla calma il 43enne è stato deferito all’autorità giudiziaria, con il poliziotto che se l’è cavata con una escoriazione al collo.
Fonte: romatoday.it