Grida e proteste nel carcere di Regina Coeli a Roma. Come è ben avvertibile anche dall’esterno, da due sere i detenuti “battono” sulle sbarre delle celle con gli utensili da cucina anche se ancora non sono noti i motivi della protesta nell’istituto penitenziario dove si contano però 387 reclusi oltre la capienza. Le prime proteste nei carceri romani si erano accese a marzo, con le misure restrittive anti-contagio che avevano portato alla sospensione dei colloqui con i familiari.
La situazione era tornata alla normalità con l’attivazione degli incontri via Skype e i triage allestiti nei piazzali. L’ultimo focolaio registrato è dello scorso 8 ottobre nella sezione femminile di Rebibbia, quando cinque detenute sono risultate positive al Covid.
Fonte: ilmessaggero.it