Venerdì 28 luglio, il Personale di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale Santa Maria Capua Vetere è stato impegnato in un delicato e urgente trasporto di un detenuto ventenne di origini marocchine. Il giovane è indagato per l’efferato omicidio di un diciassettenne, avvenuto alla fine di giugno nella piazza di Casal di Principe, un tragico evento che ha scosso l’opinione pubblica.
Il detenuto necessitava di un ricovero urgente presso il Pronto Soccorso del presidio Sanitario Aversano. Il Personale di Polizia Penitenziaria, responsabile della scorta, ha dovuto affrontare un’insidiosa situazione durante il trasporto. All’arrivo in ospedale, l’ambulanza è stata circondata da un gruppo di persone, stimate tra 10 e 15 individui, che sembravano aspettare proprio il detenuto.
Di fronte a questa situazione potenzialmente pericolosa e non conoscendo le possibili conseguenze che avrebbero potuto derivare, il Capo Scorta, avvertito il comando, ha ordinato l’immediato rientro presso la Casa Circondariale. Si sospetta che l’episodio sia stato un tentativo di simulazione di malessere del detenuto, il quale avrebbe dichiarato al Personale Sanitario di aver ingerito candeggina, sperando così di ottenere la possibilità di uscire dal carcere per motivi di salute.
Nonostante il tentativo di inganno, il Capo Scorta ha agito con prontezza e professionalità nel proteggere la sicurezza del detenuto e del Personale coinvolto nell’operazione. Questo episodio mette in evidenza i rischi connessi ai facili ricoveri apparentemente legittimi, nonché la minaccia dell’utilizzo illecito di cellulari all’interno dell’ambito Penitenziario.
L’evento risulta emblematico per sensibilizzare l’importanza del costante controllo e vigilanza negli istituti penitenziari da parte del Personale di Polizia Penitenziaria al fine di prevenire tentativi di evasione e garantire la sicurezza di tutti gli operatori coinvolti.
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