Fari puntati ancora una volta sulle carceri liguri e sulle vite difficili di detenuti e Poliziotti Penitenziari all’interno delle case circondariali.
Il suicidio di un poliziotto penitenziario in servizio nel carcere di Valle Armea a Sanremo, avvenuto lunedì scorso.
Una situazione sempre più di tensione quella all’interno dei penitenziari e che, come sottolineato anche dal discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, richiede particolare attenzione e interventi urgenti e mirati. Il sindacato di polizia denuncia la grave situazione operativa del carcere di Sanremo, dove già nel 2019 un altro appartenente al Corpo si era tolto la vita.
Il problema non è solo di Sanremo o della Liguria, ma è un’urgenza a livello nazionale. Nel 2022, i poliziotti penitenziari che si sono tolti la vita sono già due: furono 5 nel 2021, 6 nel 2020 ed 11 nel 2019. La situazione è stata fotografata dal rapporto di Antigone: tra il 2020 e il 2021 negli istituti penitenziari liguri ci sono stati circa 470 casi di autolesionismo e 47 tentati suicidi, il 3 ottobre 2021 un detenuto di Sanremo in isolamento si è prodotto gravissime ustioni e ferite mettendo volontariamente le mani sulle fiamme del fornello, e a causa della gravità delle lesioni che si è procurato gli hanno dovuto amputare una mano e parte dell’altra. Il tasso di suicidi in Italia dal 2010 al 2020 è passato da 8,1 ogni 10mila detenuti a 11. Una situazione aggravata dalla pandemia e dal sovraffollamento delle carceri, nell’istituto di Pontedecimo, ad esempio, il tasso di affollamento supera il 155%, e ed al decimo posto tra le venti carceri più affollate in Italia, mentre Imperia è tra i primi cinque istituti penitenziari dove avvengono più casi di autolesionismo.
Fonte: primocanale.it