Il carcere di Torino, nella giornata di sabato 22 maggio, è stato teatro di altri due violenti episodi.
Nella prima mattinata, è scoppiato un aggressivo litigio tra reclusi. Prontamente gli Agenti della Polizia Penitenziaria sono intervenuti per separare i litigiosi. Il personale di Polizia Penitenziaria intervenuto ha riportato, (considerato che i detenuti che si picchiavano erano in sei) contusioni e fratture giudicati guaribili con prognosi da cinque giorni a venti giorni, come da referti rilasciati dal Pronto Soccorso dell’Ospedale Maria Vittoria di Torino dove sono stati accompagnati.
Nel tardo pomeriggio, ancora, un detenuto nuovo giunto per essere stato invitato a sottoporsi ai controlli di primo ingresso ha tentato di colpire all’improvviso con pugni in faccia l’agente di servizio che schivandone il tentativo diretto è stato suo malgrado colpito alla spalla.
A denunciare gli episodi sono l’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), unitamente ad altri due sindacati di categoria, che proprio in data 21 maggio hanno tenuto una manifestazione di protesta davanti al carcere Torinese per le continue aggressioni, per l’assenza di comunicazione con i vertici dell’istituto, per il sovraffollamento e altro che dichiarano:
“Quanto accaduto è il risultato di una politica penitenziaria attuata in assoluto dispregio delle condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria spesso lasciato solo nelle sezioni detentive ad operare in assoluta ristrettezza di mezzi e di supporti, anche con 100/150 detenuti alla volta e anche con la presenza di detenuti di estrema pericolosità e con detenuti che hanno problemi psichiatrici.
Si tratta degli ennesimi violenti episodi a riprova del fatto che un eccessivo “buonismo” nella gestione di penitenziari problematici come quello di Torino, può mettere a repentaglio l’ordine e la sicurezza, nonché l’incolumità degli Agenti di Polizia Penitenziaria che vi operano e che come già detto sono completamente abbandonati a loro stessi, a fronte di un sovraffollamento di oltre il 35% della popolazione detenuta complessa e difficile da gestire con casi particolari e psichiatrici. La situazione è sempre più drammatica per il personale di Polizia Penitenziaria che si trova a gestire, come già detto, una popolazione detenuta sempre più complessa e difficile.
Chiediamo l’intervento immediato del Capo del D.A.P. Petralia e del Ministro Cartabia affinché avvicendino, con urgenza, i vertici del carcere Torinese, considerate le forti tensioni presenti. Sembrerebbe che le sorti del personale di Polizia Penitenziaria non interessino più a nessuno e le politiche penitenziarie oramai sono completamente concentrate a favore dei soli detenuti tanto che i veri torturati sono i Poliziotti Penitenziari che quotidianamente operano, nelle carceri Italiane, ogni giorno, in condizioni sempre più drammatiche e difficili, anche in ragione del fatto che detenuti violenti vengono lasciati liberi in sezioni aperte, dove grava sovraffollamento.”
Sul secondo episodio, un detenuto “nuovo giunto” ha aggredito un Agente di polizia preposto all’ufficio casellario. Durante le normali operazioni di rito il detenuto in questione, senza un motivo apparente si è scagliato contro l’Agente. Il poliziotto è stato colpito da un violento pugno sulla spalla riportando una lussazione.
Fonte: obiettivonews.it
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