CARCERE TORINO: “Bene la Visita del Ministro Zangrillo, Confidiamo in Imminenti Provvedimenti Concreti”

Carcere di Torino Lorusso e Cutugno: bene la visita del Ministro Zangrillo confidiamo che si attivi affinché ne scaturiscano provvedimenti concreti. “Plaudiamo alla visita del Ministro Paolo Zangrillo e confidiamo che lo stesso possa essere da volano affinché si assumano provvedimenti immediati e concreti per il carcere torinese che allo stato è alla completa deriva oltre ad essere un vero e proprio inferno per gli agenti della Polizia penitenziaria e per gli stessi detenuti”. Lo afferma in una nota il Dott. Leo Beneduci, Segretario Generale OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria). “È inammissibile, oltre che inconcepibile che un istituto – il più complesso d’Italia – così come certificato dallo stesso Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ad oggi risulti essere senza Comandante di Reparto titolare. E questo a fronte di un tristissimo record negativo, con 40 aggressioni in danno del personale di Polizia penitenziaria nei primi mesi dell’anno e 52 agenti feriti”, sottolinea Beneduci. “Il personale di Polizia Penitenziaria è sfinito con turni massacranti che vanno ben oltre le 15 ore consecutive e financo alle 20 ore consecutive giornaliere. Insomma, sembra di essere ritornati al medioevo. Chiediamo al Ministro Zangrillo di intercedere con urgenza presso il Ministro Nordio affinché disponga una immediata ispezione tesa a verificare le ragioni che impediscono la nomina del comandante di Reparto non solo a Torino, ma in ben altre otto sedi del Piemonte e in altre numerose sedi di carceri d’Italia, e se del caso di avvicendare i responsabili dell’ufficio del personale del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) lasciando il personale completamente abbandonato a se stesso senza linee guida e senza direttive”. “Il Personale di Polizia penitenziaria è in balia degli eventi e nel marasma più totale – conclude il sindacalista – perché le carceri sono vere e proprie bolge infernali dove il personale rischia la vita ogni giorno. E’ inaccettabile che l’Amministrazione Penitenziaria centrale sia silente a fronte di un dramma di una portata così imponente che vede il personale ormai allo stremo delle forze affrontare in povertà di mezzi e di organico ogni tipo di emergenza con costanti rischi per la propria tenuta psico-fisica”.

Redazione OSAPPoggi

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