Il clima di accanimento verso la Polizia Penitenziaria incessantemente diffuso dai mass-media, sommato alla carenza di personale, sta portando le carceri al baratro, con il grave pericolo di derive violente, con la perdita dell’autorevolezza delle regole- A comunicarlo sono stati i segretari locali di alcuni sindacati di categoria.
Le carceri di Trapani sono una delle tante polveriere penitenziarie, ed infatti, pare che vi sia in atto una guerra tra detenuti stranieri e italiani.
L’evento critico è accaduto nei cortili passeggi del reparto Mediterraneo, il padiglione devastato dai detenuti dopo la rivolta della scorsa primavera ed oggi interessato da modeste riparazioni. Più di una mezza dozzina di detenuti si sono affrontati creando una rissa che ha visto l’intervento immediato del poco personale di Polizia Penitenziaria in servizio, per evitare conseguenze fisiche più gravi ai detenuti. Purtroppo, a pagarne le conseguenze sono stati per i poliziotti penitenziari, infatti quattro di loro sono stati costretti a essere affidati alle cure dei medici per ferite
procurate nel tentativo di dividere i detenuti coinvolti nella rissa.
Non sono mancate le minacce di morte pronunciate da un paio di detenuti verso gli altri tre operatori di Polizia Penitenziaria che erano intervenuti nella gestione dell’evento che stava portando alla compromissione dell’ordine e della sicurezza dell’istituto.
“Purtroppo concludono i sindacalisti, il clima delle caccia al poliziotto penitenziario, lanciata anche dalla generalizzazione dei fatti accaduti a Santa Maria Capua Vetere, stanno indebolendo di più il sistema carcerario, con una aumento esponenziale dei rischi in capo al poco personale in servizio nel carcere trapanese. I sindacalisti augurano una pronta guarigione ai colleghi coinvolti, la solidarietà a quelli minacciati e provvedimenti severi nei confronti dei detenuti che si sono macchiati di questi abietti atti. I sindacati locali si sono riservati di chiedere un incontro con il Prefetto di Trapani per sollecitare l’apertura di una unità di crisi perché la situazione delle carceri trapanesi”
Tratto da: trapanioggi.it