Ancora tensioni nel carcere di Treviso. A poche ore dall’aggressione subita da un Agente di Polizia Penitenziaria, lunedì sera, 23 gennaio, un detenuto per protesta ha incendiato il materasso su cui stava dormendo. Gli Agenti, intervenuti in assetto anti sommossa, sono stati costretti a evacuare l’intero reparto.
Tutto succede lunedì sera, verso le 20, nel reparto Osservazione, di fianco all’infermeria, dove trovano posto detenuti con problemi non soltanto di salute, ma anche di difficoltà di coabitazione con i compagni di cella. Un detenuto, italiano, 60enne, protesta. Vuole più ore d’aria, cibo migliore e migliori condizioni di detenzione. Così prende un accendino (la cui detenzione è consentita) e dà fuoco a materasso, lenzuola, coperte e cuscino. Nel settore si diffondono fumo e panico.
Ci sono 14 persone oltre agli Agenti, che decidono di smistare i detenuti in altri reparti. Viene fatta intervenire la Polizia di assetto antisommossa. Tutto avviene in poco tempo e il fuoco viene spento dagli stessi Agenti della Penitenziaria, con gli estintori. Agenti che la sera prima, domenica, avevano dovuto gestire un’altra emergenza: due detenuti avevano aggredito un Agente di Polizia Penitenziaria, minacciandolo con un manico di scopa spezzato per farsi aprire il cancello della sezione. E per farsi valere uno dei due detenuti aveva sbattuto la testa del malcapitato con violenza contro il portone. Trauma cranico e due giorni di prognosi per il giovane Agente trentenne.
Il carcere di Santa Bona negli ultimi giorni insomma non conosce pace. L’anno scorso è stato segnato anche dalla rocambolesca evasione del criminale albanese Edison Pula, fuggito a giugno e tuttora ricercato in tutta Europa. Poi, le risse tra fazioni di detenuti finite in infermeria. E adesso, tra domenica e lunedì due episodi allarmanti con i detenuti che cercano di farsi ragione con la forza, usando scope a mo’ di bastoni oppure dando fuoco al materasso della propria branda.
Se da un lato le conseguenze sono state lievi in entrambi i casi, gli episodi di domenica e lunedì riaccendono i riflettori sulle pecche della casa circondariale trevigiana, afflitta dalla carenza di Personale Penitenziario, dal sovraffollamento di detenuti e da strutture non adeguate agli standard di sicurezza.
La fotografia di quanto la situazione sia critica arriva dai numeri: 133 Agenti in servizio a fronte di un organico che ne prevede 165. Neppure guardando agli amministrativi la situazione è confortante: 13 su 19. C’è un educatore in meno rispetto ai 3 previsti. Alla carenza di Personale Penitenziario fa da contralto l’eccesso di detenuti: 189 anzichĂ© 137 previsti.
Fonte: ilgazzettino.it