“Il Carcere di Torino – anche ieri 2 settembre 2024, è stato teatro di una protesta che in molti definiscono “pacifica” in quanto tutti i detenuti del Padiglione B ristretti nelle sezioni: prima, seconda, terza e quarta sezione detentiva, nella tarda mattinata, si sono rifiutati, di rientrare nelle rispettive celle di appartenenza.
Infatti, quando sono giunti nel piano i detenuti lavoranti porta vitto con il carrello del mangiare tutti i detenuti si sono ammassati nella rotonda. Qui i detenuti, per la maggior parte italiani e albanesi, hanno chiesto di parlare con il direttore, con il comandante e con il garante dei detenuti per far loro presente che, a loro dire, desiderano rappresentare motivazioni e problemi legati agli scontri dei giorni scorsi con i detenuti magrebini (sempre ristretti al terzo piano del padiglione B).
Dopo una lunga opera di persuasione da parte del Vice Comandante presente in istituto e del personale cola’ di servizio i detenuti alle ore 15:00 circa, hanno desistito dal proseguire la protesta pacifica (sic!). Sempre nella tarda mattinata di ieri, al Carcere di Biella, un detenuto italiano ha puntato al collo dell’Agente di servizio un oggetto contundente non meglio identificando minacciandolo e costringendolo ad aprire le celle degli altri compagni di detenzione che venivano sollecitati dallo stesso detenuto italiano autore dell’insano gesto a partecipare ai disordini all’interno della sezione detentiva. Per fortuna l’Agente riusciva a svincolarsi dalle prese del detenuto e chiamava rinforzi che giungevano nell’immediatezza ristabilendo l’ordine e la sicurezza interna. Gli stessi detenuti una volta rinchiusi nelle rispettive celle, gettavano nei corridoi della sezione indumenti incendiati, bombolette di gas ed altri oggetti, creando una situazione di grave pericolo per il Personale di Polizia Penitenziaria in servizio. E’ quanto afferma in una nota Leo Beneduci Segretario Generale dell’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) che aggiunge: “la situazione delle carceri di Torino e di Biella sono identiche a quella di altre strutture penitenziarie italiane. Siamo oramai nello sfascio e nel marasma più totale che vede tutti silenti e a farne le spese è solo la Polizia Penitenziaria abbandonata a se stessa. Aspettiamo il morto?
Ancora una volta chiediamo al Ministro della Giustizia Carlo Nordio di intervenire e chiediamo alla Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di dichiarare lo stato di emergenza delle carceri della Repubblica prima che accade l’irreparabile.