Leo Beneduci, Segretario Generale dell’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) lancia l’allarme:
“Il carcere di Ivrea è l’epicentro di un terremoto che sta scuotendo le fondamenta del sistema carcerario italiano. L’ennesima aggressione a un Agente non è solo un attacco a un servitore dello Stato è uno schiaffo all’intera istituzione penitenziaria e alle politiche del Governo Meloni.
Mentre l’esecutivo prometteva l’abolizione del reato di tortura, i nostri Agenti la subiscono quotidianamente: turni massacranti di 13 ore, celle demolite, detenuti che dettano legge. È questa la legalità che vogliono?
A Bologna, un Sostituto Commissario viene schiaffeggiato da un detenuto sotto gli occhi di una direzione fantasma. A Rieti, la follia raggiunge l’apice: dopo violente risse, la direzione ‘premia’ i rivoltosi con un regime aperto, riesumando vecchie circolari in aperto contrasto con le attuali direttive.
E mentre vi parlo – prosegue il sindacalista – apprendo dell’evasione di un detenuto dall’ospedale di Sessa Aurunca. Il disastro è completo!
Il problema del Governo – conclude Beneduci – non è solo Sangiuliano, non è solo San Vittore dove non c’è il direttore, Torino, San Gimignano, Santa Maria Capua Vetere dove non ci sono i comandanti. Il problema è un’Amministrazione Penitenziaria che agisce attraverso dirigenti imperituri come una forza di controspinta, sabotando apertamente ogni tentativo di riforma.
Nordio vuole nuove strutture? I detenuti le distruggono. Del Mastro promette sicurezza? L’amministrazione dissotterra circolari obsolete che fomentano il caos. È evidente: il Governo è ostaggio di una quinta colonna che mina ogni sforzo di cambiamento. O si rinnova l’Amministrazione. Penitenziaria liberandola dai ‘sabotatori’ o saremo testimoni del collasso totale del sistema carcerario italiano. Non c’è più tempo per le mezze misure: o si agisce ora, o ci prepariamo a una catastrofe senza precedenti!”