Come Organizzazione Sindacale nazionale del Personale di Polizia Penitenziaria ci รจ capitato di leggere con estrema attenzione le comunicazioni della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere relative alle ordinanze e ai decreti di cui sono stati fatti oggetto 118 Poliziotti Penitenziari di vari istituti della Regione Campania per presunte, gravi e reiterate violenze in danno di detenuti nel carcere di quella cittร nel mese di aprile 2020 e, pur riaffermando la massima fiducia nellโattivitร della Magistratura nel Paese, non possiamo esimerci dal manifestare la nostra assoluta incredulitร su quello che a vario titolo apparirebbe piรน un teorema accusatorio che un puntuale accertamento di fatti e responsabilitร rivolto ad una generalitร cosรฌ ampia di appartenenti ad una Forza di Polizia dello Stato da mettere in dubbio e sotto accusa non quei singoli appartenenti al Corpo ma lโintero sistema delle carceri e dellโAmministrazione della Giustizia. โ รจ quanto si legge in un documento diffuso dallโO.S.A.P.P. โ Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria a firma del segretario generale Leo Beneduci.
Se infatti โ prosegue il sindacalista – risultano innegabili le condizioni di grave dissesto che vedono in istituti fatiscenti, in assoluta penuria di organico e in perenne sovraffollamento i Poliziotti Penitenziari vittime indifese di decine di aggressioni giornaliere da parte di appartenenti alla popolazione detenuta, di frequente affetti persino da patologie di natura psichiatrica che ne dovrebbero inibire la presenza in carcere, non altrettanto appare plausibile anche per un istituto di pena in continua e grave tensione e teatro di gravi episodi qual era il carcere di Santa Maria Capua Vetere nei primi mesi del 2020, anche a seguito della pandemia da Covid19, che ciรฒ possa avere indotto decine e decine di Poliziotti a maturare sentimenti ed azioni di pura ed immotivata vendetta nei confronti dei reclusi, quali che possano essere state le successive dichiarazioni osannanti e sciocche captate nel corso delle intercettazioni telefoniche, per di piรน in operazioni di ripristino dellโordine e della legalitร interne al carcere coordinate dalle Autoritร regionali dellโAmministrazione Penitenziaria e non su iniziativa dei singoli.
Per mesi e mesi โ indica ancora il leader dellโO.S.A.P.P. – abbiamo chiesto vanamente allโAmministrazione penitenziaria centrale e al Ministro della Giustizia di dotare gli appartenenti al Corpo di strumenti di difesa e prevenzione nonchรฉ di adibire alle operazioni di contrasto delle risse e delle rivolte interne alle carceri personale adeguatamente addestrato e, con altrettanta inascoltata insistenza, che gli interventi operativi nei confronti dei detenuti da parte dei Poliziotti Penitenziari potessero essere filmati attraverso la dotazione di bodycam; il risultato dellโattuale sbilanciamento di interessi, di attenzione e di tutela allโinterno delle carceri posti esclusivamente in favore dei detenuti รจ che gli appartenenti al Corpo preferiscono subire offese e aggressioni e ricevere svariate giornate di assenza dal servizio per infortunio piuttosto che intervenire con il rischio di subirne le conseguenze in sede penale e senza alcuna difesa istituzionale e ciรฒ in grave danno della funzione general-preventiva e di recupero sociale della pena, laddove nelle attuali carceri risultano sempre piรน spesso prevalere i detenuti maggiormente violenti o di maggiore rilievo nellโambito delle associazioni criminali.
Non conosciamo peraltro – conclude Beneduci – quali siano gli intenti della Guardasigilli CARTABIA del tutto assente alle vicende delle carceri e della Polizia Penitenziaria nรฉ del Sottosegretario Paolo SISTO partecipante, di recente, ad una manifestazione di protesta (contro lโAmministrazione?) di unโunica organizzazione sindacale e per tali motivi chiediamo al Governo nella sua totalitร e in particolar modo al Presidente DRAGHI nonchรฉ a tutte le forze politiche, di reali responsabilitร e sensibilitร , di riservare attenzione e partecipazione concrete e fattive e non solo parole alle sorti e alle vicende delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria del tutto privi di tutele e vittime sacrificali di un sistema che non funziona piรน quale รจ il sistema penitenziario italiano.