“Le ultime disposizioni sulle perquisizioni nelle carceri solo previa preventiva informazione al Garante Nazionale dei detenuti, come da direttive impartite dalla Ministra Marta Cartabia oltre a delegittimare i compiti e le funzioni di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza del Corpo di Polizia Penitenziaria di fatto, inibendo la possibilità di rinvenire, a sorpresa, telefonini droga ed armi, stanno rendendo meno sicuri gli istituti di pena e nella sostanza la società civile che dal carcere riceve, poi a fine pena, soggetti persino peggiorati nell’indole criminale”.
Lo sottolinea una nota di Leo Beneduci segretario dell’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria).
“Purtroppo – prosegue il sindacalista – in un sistema penitenziario completamente sbilanciato in favore dei detenuti per la molteplicità di organi a loro tutela dei ristretti (Garanti nazionali e territoriali, Magistratura di Sorveglianza, Magistratura ordinaria per i comitati contro la tortura, Associazioni di volontariato etc.) ed a fronte del pressochè nulla esistente a tutela del personale di Polizia Penitenziaria, sindacati a parte, limitare ulteriormente le possibilità di prevenzione delle violenze e delle illegalità nel carcere costituisce un attacco diretto oltre che per l’incolumità degli addetti alla stessa funzionalità del sistema”.
“Con la Ministra Cartabia, la speranza di ottenere nel Governo del Paese una Guardasigilli anche Ministra della Polizia Penitenziaria che restituisca giustizia, riconoscimento e garanzie istituzionali al Corpo, per quello che è e che merita, è miseramente fallito ed è significativo che la stessa Ministra presti esclusivo ascolto al Garante Nazionale dei detenuti Mauro Palma, ovvero che pensi di risolvere i problemi del carcere istituendo Commissioni su base accademica come se i problemi e le disfunzioni del carcere siano questioni che solo le Università potrebbero affrontare. Contro tale progetto di palese squalificazione della Polizia Penitenziaria e di chi la rappresenta – conclude Beneduci – l’OSAPP darà concreta e pubblica risposta, se necessario e qualora manchi l’appoggio nella Politica Italiana presso le Autorità e Organi dell’Unione Europea”.
Fonte: ansa.it
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