Con tardiva disposizione in data odierna (anche se l’assenza di protocollo ne vorrebbe occultare la data di emissione) il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) ha finalmente autorizzato le direzioni delle carceri sul territorio ad agevolare i contatti, per lo più telefonici, tra i circa 3.500 detenuti di nazionalità marocchina e i familiari e congiunti presenti nei territori colpiti dal devastante terremoto dello scorso 8 settembre, ma la disposizione il cui ritardo non ha impedito la grave protesta dei detenuti nel carcere di Viterbo, che ha provocato la morte di un detenuto e il tentato suicidio di un altro di identica nazionalità , ha tralasciato di considerare i ristretti delle altre nazionalità , compresa quella italiana, con analoghe esigenze verso chi risiede o si trova nel paese africano – è quanto si legge in una nota a firma di Leo Beneduci Segretario Generale dell’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria).
Tale dimenticanza – prosegue il Sindacalista – oltre che costituire l’ennesimo segnale della crescente disorganizzazione dell’Amministrazione penitenziaria centrale, denota una particolare disattenzione nelle attività di cooperazione internazionale relativamente alla specifica competenza di uno degli Ufficio del Capo del DAP Giovanni Russo che doveva esservi specificamente dedicato e di cui si hanno si hanno invece notizie meno che vaghe.
Tra l’altro e di recente l’amministrazione penitenziaria ha assunto un centinaio di mediatori culturali che in questo caso e come in altre situazioni di disagio e di emergenza sarebbero stati di utile supporto nelle relazioni con le persone detenute provenienti dal Marocco come da altri nazioni.
Non vorremo, quindi, sottacere come a nostro avviso – conclude Beneduci – tale spesa si stia dimostrando del tutto inutile come inutile risulterebbe, dati i discutibili e pressoché inesistenti risultati, mantenere in piedi strutture centrali nella medesima amministrazione in presunta collaborazione con lo stesso Capo del Dap che ricomprendono decine e decine di dirigenti penitenziari amministrativi, dirigenti di Polizia, Funzioniari, ecc, ecc. distolti dalle indifferibili esigenze delle realtà penitenziarie sul territorio..
Il Ministro Nordio intervenga prima possibile per porre fine a quello che risulta essere l’inarrestabile stillicidio disorganizzativo dell’intero sistema penitenziario nel Paese.
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