Prima gli operatori sanitari e gli ospiti dell’Rsa. La fase 1 di somministrazione del vaccino è già iniziata domenica scorsa e coinvolge, in Piemonte, una platea di circa 195 mila persone.
La priorità è un concetto fondamentale ora che in Italia stanno arrivando le dosi, le prime della Pfizer Biontech. Poi ci sono anche le altre. Il Ministero della Salute ha stilato il suo piano strategico suddividendo il 2021 in quattro “fasi” con l’obiettivo di arrivare a fine anno con oltre il 90% di vaccinati nella popolazione. Due le variabili prese in considerazione nell’arco temporale: le quote di popolazione e la quantità progressiva di dosi disponibili.
Fase uno (5% della popolazione, fornitura limitata e strette priorità per la somministrazione) – È la fase già parzialmente in atto: vaccini per operatori sanitari e sociosanitari, ospiti di lungodegenze e persone over 80 anni di età.
Fase due (15% della popolazione, aumento delle fornitura e organizzazione omogenea di siti vaccinali in ampi spazi) – Per le persone con più di 60 anni, chi presenta “comorbidità severa”(comorbidità: presenza di due serie patologie), immunodeficienza e fragilità in ogni età, nonché gruppi sociodemografici a rischio significativamente più elevato di malattia grave o morte. In questa fase rientrerebbero anche insegnanti e personale scolastico ad alta priorità.
Fase tre (50% popolazione, fornitura in aumento e siti vaccinali a regime in ampi spazio e studi dei medici generali) – Insegnanti e personale scolastico rimanente, lavoratori di servizi essenziali (Forze dell’ordine e addetti alla pubblica necessità), carceri e luoghi di comunità, persone con comorbidità moderata di ogni età.
Fase quattro (90% popolazione, fornitura dei vaccini e siti vaccinali a regime) –Tutta la popolazione che non ha ancora avuto accesso.
L’obiettivo dichiarato dall’assessore alla sanità regionale Luigi Icardi è che tutti i piemontesi che aderiranno possano vaccinarsi «entro l’estate, così che si passi un autunno più sereno». Difficile allo stato attuale datare le varie fasi, ma si può già pensare a una “T 2” a partire da marzo e così via.
Non ci sarà come detto solo il vaccino Pfizer Biontech, lo Stato italiano ha, per ora, sottoscritto contratti con sei case farmaceutiche diverse. Per la fase 1, 16,155 milioni di dosi arriveranno da Astra Zeneca, 8,7 milioni da Pfizer Biontech, 2 milioni da Curevac e 1,3 milioni da Moderna. Poi subentrano anche il vaccino della Johnson & Johnson e della Sanofi/Gsk. In totale sono previste , al termine delle quattro fasi, 202, 573 milioni di dosi.
Fonte: unionemonregalese.it