I ministeri sono diramazioni del Governo su cui si va ad articolare via via la Pubblica Amministrazione, con gli uffici preposti ad ogni singola funzione pubblica.
Ogni ministero svolge la propria funzione amministrativa in conformità all’indirizzo politico stabilito dal Governo temporaneamente eletto. Grazie agli stanziamenti previsti dal bilancio, questo organo ha un potere di spesa limitato alla gestione dei propri uffici pubblici.
Oltre agli uffici centrali, i ministeri possiedono anche degli uffici di coadiuvamento ad essi preposti, che possono variare dal segretario di Stato (quando non c’è un ministro nominato), al sottosegretario di Stato, passando per i vice ministri, con funzioni delegatorie.
Il ministero della Giustizia, istituito nel 1861, col governo Cavour IV, si occupa della gestione giudiziaria del nostro territorio in ambito civile, penale e minorile, oltre che penitenziario.
Se in un primo momento questo ministero gestiva tutte le questioni giudiziarie, oltre che le attività legate all’ambito religioso ed ecclesiastico, con l’istituzione del Consiglio Superiore della Magistratura, nel 1958, questo dicastero è stato spogliato di alcune tematiche; specialmente, quelle relative al reclutamento, alle promozioni, alle sanzioni disciplinari e alle dimissioni dei magistrati. Con questo intervento, si è riusciti infatti ad evitare l’ingerenza politica nelle questioni riguardanti il potere giudiziario dei magistrati, così da evitare potenziali conflitti di interesse.
Le funzioni principali del ministero della Giustizia sono:
Il ministero della Giustizia è situato a Roma, alla via Arenula, n. 70.
L’organizzazione del Ministero è articolata per dipartimenti:
Inoltre, il Ministero è composto da ulteriori uffici, preposti alle funzioni pubbliche essenziali, quali:
Con l’insediamento del nuovo Governo Draghi, è stato nominato nuovo ministro della Giustizia: la dottoressa Marta Cartabia, grande figura di spicco in ambito giuridico. Tra le varie cariche di rilievo ricoperte, ricordiamo, dal 2019 al 2020, l’incarico prestigioso di presidente della Corte Costituzionale (prima donna investita di questa carica istituzionale).
Il ministro della Giustizia assume un compito molto importante, in quanto cura l’organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia, in piena autonomia e senza ingerenza dei poteri politici, ma solo soggetta alle disposizioni legislative.
Altro potere affidato al ministro della Giustizia riguarda la facoltà di promuovere, anche previa denuncia della cittadinanza, azione disciplinare nei confronti dei magistrati sulla quale si pronuncerà il Consiglio Superiore della Magistratura.
Può sorgere la necessità di far pervenire al ministero della Giustizia alcune questioni di interesse nazionale: uffici giudiziari non funzionanti, comportamenti anomali di magistrati, presentazione di domande di grazia.
In questo caso, la comunicazione del privato cittadino, al pari di quella del competente ufficio gerarchico, può essere utile a sollecitare un intervento risolutore.
Le domande possono essere inviate alla sede centrale, in Roma, via Arenula, 70, oppure a mezzo mail agli indirizzi di seguito indicati:
Una volta inviata la comunicazione, riceverai la notifica di avvenuto protocollo della richiesta da parte dell’ufficio competente. Il numero di protocollo, ti servirà a conoscere lo stato di avanzamento della richiesta e verificare così se l’esposto è andato o meno a buon fine.
Fonte: laleggepertutti.it
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