Lunedì scorso, 11 Luglio, nella tarda mattinata, un detenuto di nazionalità straniera ristretto presso il carcere di Cuneo, ha creato non pochi problemi derivanti dal fatto che non intendeva cambiare cella. Lo stesso ha preteso
di rimanere nella stessa stanza nonostante fosse inagibile. Dopo una lunga trattativa l’utente non ha voluto sentire ragioni. Nella camera occupata da quest’ultimo infatti il personale di Polizia Penitenziaria ha rinvenuto un micro
telefono cellulare perfettamente funzionante e ha aggredito i tre agenti di servizio i quali, al termine del loro turno, hanno dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cuneo.
Solo grazie alla professionalità ed alla pazienza del personale di Polizia Penitenziaria presente, che ha dovuto subire anche invettive di ogni tipo, la situazione non è degenerata ulteriormente.
I poliziotti penitenziari in servizio presso il carcere di Cuneo, a fronte della gravissima carenza di organico, vengono addirittura sottoposti a svolgere doppi turni di servizio, gli viene revocato il riposo settimanale e accorciato il
periodo di congedo, il tutto per garantire i piantonamenti in luoghi esterni di cura e coprire le varie assenze.
Chiediamo per l’ennesima volta aiuto al Signor Prefetto, considerato il silenzio della Direzione e dello stesso Provveditore Regionale e atteso che i vertici dell’Amministrazione hanno ritenuto, nonostante la ferma opposizione delle OO.SS., di aprire il padiglione detentivo giudiziario in pieno piano ferie estivo!
Questi sono i risultati di tali scelte!!!
A denunciare quanto accaduto è l’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) insieme ad altri sindacati di categoria, che dichiaran:
“quanto accaduto a Cuneo e quanto sta accadendo in varie sedi del distretto, sono il risultato di una politica penitenziaria attuata in assoluto spregio delle condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria,
spesso lasciato solo nelle sezioni detentive ad operare in assoluta ristrettezza di mezzi e di supporti, con un elevato numero di detenuti di estrema pericolosità o con riconosciuti problemi psichiatrici.
Si tratta dell’ennesimo episodio, a riprova del fatto che un eccessivo “buonismo” nella gestione di penitenziari problematici come quello di Cuneo, possono mettere a repentaglio l’ordine e la sicurezza pubblica nonché l’incolumità degli Agenti di Polizia penitenziaria e dei vari ruoli professionali che vi operano al suo interno.
Siamo letteralmente “abbandonati” a noi stessi, a fronte di un sovraffollamento di oltre il 30% della popolazione detenuta.
La situazione è sempre più tragica… la tensione è alta!
Chiediamo l’intervento immediato della Ministra Cartabia, considerato che le politiche penitenziarie ormai sono completamente concentrare a favore dei soli detenuti… tanto che i veri “torturati” sono i Poliziotti penitenziari che quotidianamente operano, nelle carceri Italiane, in condizioni sempre più drammatiche e difficili.”