
COMUNICATO STAMPA DEL 13 MARZO 2024 – CARCERI/OSAPP: MORTI IN TANDEM NEL DISTRETTO PENITENZIARIO TOSCANO UMBRO_ Il Segretario Generale dell’Organizzazione Sindacale Autonoma di Polizia Penitenziaria (O.S.A.P.P.) Leo Beneduci esprime profonda preoccupazione e sdegno per la drammatica sequenza di morti nel distretto penitenziario toscano-umbro dall’inizio dell’anno. La situazione, già critica nelle carceri di Prato e di Firenze-Sollicciano nei mesi scorsi, si è ulteriormente aggravata con i recenti decessi registrati a Perugia e nuovamente questa notte a Sollicciano dove un detenuto è morto probabilmente per abuso di sostanze stupefacenti o psicofarmaci. “Le nostre carceri si sono trasformate in vere e proprie farmacie a cielo aperto, dove i detenuti tossicodipendenti, in preda alla disperazione, cercano sollievo dall’astinenza miscelando psicofarmaci con sostanze come codeina, ossicodone, fentanyl, eroina, subxone, shaboo e crack, di cui i nostri istituti penitenziari sono purtroppo saturi – dichiara il sindacalista”. Le carceri italiane sono da tempo vere e proprie piazze di spaccio e il leader sindacale denuncia con fermezza le gravi violazioni delle regole penitenziarie europee da parte dell’Amministrazione penitenziaria centrale – il Dap che non ha mai provveduto alla necessaria formazione antidroga del personale di Polizia Penitenziaria per la ricerca e l’individuazione di sostanze stupefacenti all’interno delle strutture carcerarie né ha potenziato i nuclei cinofili come dovuto e come richiesto più volte vanamente dallo stesso sindacato. “Il Provveditorato umbro-toscano dell’Amministrazione penitenziaria oltre ad aver assegnato una direttrice part-time al carcere di Sollicciano, continua a gestire i trasferimenti dei detenuti come se fossero palline di un flipper, in una sorta di roulette russa che mette costantemente a rischio la loro vita – aggiunge Beneduci – il penultimo ultimo tragico episodio nel Distretto Toscano Umbro risale a ieri 12 marzo 2025, quando un detenuto tunisino di 56 anni è deceduto dopo aver appiccato un incendio nella sua cella nel carcere di Capanne a Perugia. A questo drammatico evento ha fatto seguito la morte del detenuto di Sollicciano che segue i suicidi avvenuti il 14 febbraio 2025 nel carcere fiorentino dove un giovane di origine romena si è tolto la vita impiccandosi nel bagno della sua cella, e a Prato, dove un detenuto nordafricano si è suicidato inalando gas da una bomboletta da campeggio. Le morti sono sempre in tandem e l’amministrazione distrettuale è incapace di prevenirne le cause mentre i vertici centrali del Dap a Roma non intervengono né assumono alcun tipo di iniziativa, a parte la recente trasferta in Messico con il Sottosegretario alla Giustizia Delmastro, in un continuo ‘scaricabarile’ che sta determinando danni irreparabili al sistema penitenziario nazionale”. “Sarebbero urgenti un’inchiesta sul Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria di Firenze e il concreto avvicendamento con figure di maggiore competenza e senso di responsabilità degli attuali vertici del Dap – conclude Beneduci – ed in tal senso rivolgiamo l’ennesimo appello alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro della Giustizia Carlo Nordio”.
Ufficio Stampa OSAPP