Detenuto straniero ristretto al Padiglione C del Carcere di Torino L.C. aggredisce con violenza inaudita un assistente della Polizia penitenziaria. “E’ emergenza intervenga il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni”.
Ieri 4 Gennaio 2024, alle ore 12.30 circa, un detenuto straniero, ristretto al Padiglione C del carcere di Torino, all’atto in cui la Dottoressa di turno lo visitava e gli somministrava una terapia che non era di suo gradimento, il detenuto pretendeva una terapia diversa e inveiva verso la Dottoressa con frasi offensive e minacciava la stessa tentando di aggredirla tanto che si è reso necessario l’intervento dell’Assistente di Polizia penitenziaria colà di servizio. Come interveniva l’Assistente per evitare l’aggressione al Medico, il detenuto lo colpiva al volto con un violento schiaffo facendolo indietreggiare e sbattere contro il blindo dell’ambulatorio. Il detenuto non è nuovo ad atteggiamenti aggressivi in danno del Personale Medico e della Polizia Penitenziaria.
L’Agente veniva prontamente accompagnato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Martini di Torino e dopo gli opportuni accertamenti veniva dimesso con una prognosi di 20 (venti) giorni s.c. per frattura III distale della falange prossimale del V raggio con possibile interessamento della superficie articolare e contusioni al volto.
Il Carcere di Torino è completamente fuori controllo e nel totale sbando regna un vero e proprio marasma una sorta di giungla, un caos infernale. Gli Agenti sono sotto attacco ogni giorno e nessuno fa nulla, nel silenzio più assordante dei vertici Locali, Regionali e del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria). Si immagini che il giorno 31 di dicembre il Personale ha vissuto momenti di vero e proprio incubo mai visto negli ultimi 40anni, mai si è registrato una simile baraonda il Personale non sa se rientra a casa e a che ora. Il Personale per la gravissima carenza di organico svolge più mansioni e assicura più postazioni di servizio con grave nocumento per l’ordine, la sicurezza e l’incolumità fisica di tutti con carichi di lavoro esorbitanti oltre a turni che superano talvolta le 12 ore giornaliere; insomma il Personale è stremato perché sottoposto a un grave stress psico-fisico che mina fortemente la salute dei lavoratori. Si tratta della prima aggressione dell’anno 2024 a fronte di 41 aggressioni nell’anno 2023 e 43 Agenti feriti mentre nell’anno 2022 le aggressioni sono state 39 a fronte di 72 Agenti feriti.
I detenuti oramai scelgono di aggredire il Personale di Polizia Penitenziaria come pure di salire sui tetti per ottenere il trasferimento in un’altra sede detentiva di loro gradimento e di fatto riuscendo nei loro intento a dimostrazione di un deficit procedurale interno all’Amministrazione Penitenziaria che in luogo della prevenzione-repressione degli eventi critici interni alle carceri preferisce assecondare i desideri dei ristretti persino se riferibili ad atti di violenza denuncia il Segretario Generale dell’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci, che critica anche i protocolli operativi, varati dall’Amministrazione Penitenziaria con il patrocinio del Sottosegretario alla Giustizia Delmastro Delle Vedove: “si stanno dimostrando del tutto inadatti a prevenire gli eventi di maggior rischio nelle carceri”.
L’attuale situazione delle carceri va “considerata in termini di vera e propria emergenza nazionale” sostiene ancora il sindacato, che chiede ad occuparsene sia la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni senza ulteriore ritardo pena il totale e ulteriore “sfascio” del sistema penitenziario Italiano.