Domenica 10 Dicembre 2023, la Polizia Penitenziaria di Torino ha rinvenuto nell’intercinta un ingente quantitativo di hashish (circa mezzo kg), circa 20 pastiglie Subutex, cocaina e 4 telefoni cellulari: due Nokia e 2 smartphone con carica batterie e relative sim.
Detto materiale non consentito è stato lanciato probabilmente dall’esterno verso il campo sportivo interno ed in direzione dei padiglioni detentivi, forse per un errore del pilota del drone, che ha calcolato erroneamente il lancio. La sostanza stupefacente era divisa in panetti avvolti ciascuna con una fotografia di Putin.
L’altro ieri, 11 Dicembre 2023, due detenuti stranieri hanno messo a repentaglio l’ordine e la sicurezza interna per essersi entrambi arrampicati sul muro dei “cortili-passeggi”: uno al Padiglione C, l’altro al Padiglione B. Il primo pretendeva di telefonare, l’altro chiedeva invece un posto di lavoro all’interno del carcere. Gli stessi detenuti, dopo trattativa, hanno desistito dalla protesta.
Lo comunica Leo Beneduci Segretario Generale OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) che aggiunge:
“Mai come in questo periodo viviamo un drammatico momento di completo stato di abbandono. La Polizia Penitenziaria si trova sempre più sola e in condizioni disumane, mai registratesi prima d’ora, a risolvere le criticità che si presentano nel quotidiano con grave penuria di Personale senza strumenti e mezzi. Non si può rimanere silenti di fronte ad una cosi drammatica situazione che vede gli istituti penitenziari italiani alla deriva. Le carceri oramai sono diventate vere e proprie piazze di spaccio, dove i detenuti “spadroneggiano” e dove a fronte della ingente presenza di telefoni cellulari continuano a mantenere i contatti (quasi sempre illeciti) con l’esterno. Abbiamo chiesto a più riprese che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni proclami lo stato di emergenza e nomini un “Commissario Straordinario” per risolvere lo stato di totale sfascio di tutte le carceri della Repubblica, laddove sono di tutta evidenza l’incapacità e la mancanza di coraggio nell’affrontare e risolvere le situazioni di maggiore criticità nelle carceri da parte degli attuali e quanti mai onerosi vertici dell’Amministrazione Penitenziaria di cui l’attuale Governo dovrebbe valutare un proficuo avvicendamento”.
(Fonte immagine: web)