Cella dolce cella. Deve averlo pensato il detenuto evaso dai domiciliari per andare dai Carabinieri pregando di essere portato in carcere, perché esasperato dalla compagna litigiosa. I giudici della Cassazione (sentenza 3914) si mostrano comprensivi e considerano l’uomo non punibile per la particolare tenuità del fatto. Un giudizio che ribalta la conclusione raggiunta dalla Corte d’Appello che lo aveva condannato, accogliendo la tesi della Pubblica accusa. Ad avviso del Pm, infatti, quella messa in atto era un’evasione a tutti gli effetti e per un tempo incerto. Per la Suprema corte invece è tutto chiaro.
Il ricorrente aveva un braccialetto elettronico che aveva consentito di accertare che l’allontanamento dall’abitazione non era durato più di un’ora: il tempo di andare in caserma. Dall’informativa della polizia giudiziaria era emersa anche la ragione dalla fuga: l’esasperazione per i conflitti con la convivente. Litigi continui che avevano indotto l’uomo a chiedere ai Carabinieri di accompagnarlo in carcere. Un luogo che, per quanto spesso superaffollato, trovava preferibile e più tranquillo della convivenza in quella che avrebbe dovuto essere la classica capanna con i due cuori.
Fonte: ilsole24ore.com
Roma, 26 luglio 2024 – Questa mattina, intorno alle ore 8:00, è stato trovato morto…
LECCE – Momenti di paura ieri sera all’interno della Casa Circondariale di Borgo San Nicola, alla…
Rieti, 26 luglio 2024 - Continua senza sosta la protesta dei detenuti nel Carcere di…
Ulteriore tavolo tecnico di confronto presso il Dipartimento per la Funzione Pubblica per il rinnovo…
“Cosa avrebbe detto Sandro Pertini, figura emblematica della nostra Repubblica, se oggi varcasse le porte…
VENEZIA- Nella notte, quattro detenuti armati di spranghe di ferro, strappate dalle brande, hanno scatenato…