L’INPS ha aggiornato i limiti entro i quali indennizzare i permessi presi nelle giornate in cui si assiste il familiare disabile; uno strumento previsto dall’articolo 42, comma 5, del D.Lgs 151/2001, con il quale vengono riconosciuti fino a due anni di permesso di cui usufruire nell’intero arco della vita lavorativa, con la possibilità che questo possa essere preso in modo frazionato.
Come anticipato, si tratta di un congedo retribuito, entro però un certo limite stabilito annualmente dall’INPS. La soglia prevista per il 2020 è stata appena comunicata e per quest’anno si può arrivare fino a 100,00€ per ogni giorno di permesso (ma ciò comunque dipende dallo stipendio del lavoratore).
QUANDO SI PUÒ RICHIEDERE:
Il congedo straordinario consiste in due anni di permesso, fruibili in modo continuativo o frazionato per periodi più o meno lunghi, per l’intera vita lavorativa. Si può usufruire di questi permessi retribuiti esclusivamente per prendersi cura del parente disabile. Nel dettaglio, il congedo straordinario è una possibilità per:
- il lavoratore che deve assistere il coniuge disabile;
- il lavoratore che deve assistere il figlio disabile;
- il lavoratore che deve assistere il genitore disabile, purché conviventi. Inoltre non ci devono essere altre persone in grado di curare il disabile;
- il lavoratore che deve assistere il fratello o la sorella, purché i genitori non siano presenti (deceduti) o comunque se siano allo stesso tempo inabili.
Va fatta una precisazione riguardo al figlio con handicap in situazione di gravità: qualora i genitori siano entrambi lavoratori, il diritto al congedo straordinario spetta ad entrambi i quali ne possono fruire in maniera alternativa (non superando, comunque, i due anni complessivi).
Questo strumento è molto importante perché permette di dedicare fino a due anni della vita lavorativa all’assistenza del familiare disabile conservando il posto di lavoro e continuando a percepire un’indennità sostitutiva.
Con il congedo straordinario, infatti, si va a beneficiare di un’indennità di congedo calcolata sulla base dell’ultima retribuzione percepita, come pure della copertura figurativa utile per la pensione. Durante il periodo del congedo, infatti, è l’INPS a farsi carico dell’accredito della contribuzione figurativa utile sia ai fini del diritto che della misura della pensione.
Come anticipato, però, esiste un tetto entro il quale l’indennità sostitutiva di congedo non può andare. Questa viene calcolata sulla base delle risorse a disposizione, che per il 2020 è sufficiente per coprire una spesa di 48.737,00 euro per persona.
In questa dotazione, però, sono comprese sia le risorse per l’erogazione dell’indennità che per l’accredito figurativo che – ricordiamo – è a carico dell’INPS.
Per quanto riguarda la prima voce, quella relativa all’indennità sostitutiva di congedo, le risorse ammontano a 36.645 annui, il che significa che ogni persona può avere diritto ad un massimo di 100,12 euro per ogni giornata di permesso. Ovviamente per chi è sotto a questa soglia l’indennità riconosciuta sarà più bassa, in quanto questa è calcolata tenendo conto dello stipendio percepito al momento della richiesta di congedo, nel quale sono compresi anche i ratei della tredicesima mensilità, come pure le gratifiche, i premi e altre indennità.
L’importo dell’indennità, quindi, equivale al 100% dello stipendio, con il vincolo però che anche quando si superano i 36.645 euro annui si avrà diritto comunque ad un massimo di 100,00€ per giornata.
Gli altri 12 mila euro, invece, saranno a disposizione dell’INPS per l’accredito della contribuzione figurativa.
da Money.it
https://www.money.it/congedo-straordinario-2020-fino-100-euro-giorno-assiste-familiare-disabile