Non si può certo dire che quella penitenziaria sia una amministrazione priva di difetti.
Ma tra quelli più macroscopici ed evidenti, sicuramente non va trascurato quello di creare divisioni nel Personale ad ogni propria iniziativa.
Tale è anche infatti la vicenda del concorso interno in uscita il prossimo 11 settembre per 60 posti di Vice Commissario di Polizia Penitenziaria (12 per Agenti e Assistenti e 48 per Ispettori).
C’è parte del Personale del Corpo che tale concorso attende come la ‘Manna’ dal cielo ed è giusto così, ma poi ci sono gli idonei non vincitori, 31 nel numero ci dicono, del concorso pubblico (con partecipazione interna) per 80 posti che, nella particolare circostanza, ritengono di essere stati penalizzati dal fatto di avere sostenuto le prove orali per primi laddove i voti degli ultimi interrogati sono risultati di molto superiori ai precedenti.
In realtà abbiamo provato a chiedere al capo del Personale Parisi di ampliare i posti ma, come si sa bene, se la richiesta proviene da ambiti non tra i più graditi allo stesso, la risposta è invariabilmente negativa anche se i margini c’erano e ci sarebbero ancora e, anzi, voci non confermare darebbero come ancora aperta la partita.
Ovviamente quanto testé indicato nulla ha a che fare con il concorso, in questo caso interno, da 60 posti per il quale siamo altresì convinti che alla fine della procedura nuovamente dovremo andare dal capo del Personale, in quel momento in carica, a chiedere un ampliamento dei posti per mancata uniformità dei giudizi tra l’inizio e la fine delle prove.
Perché con i numeri ballerini che caratterizzano la gestione della Polizia Penitenziaria da parte del DAP…i numeri ci sarebbero sempre ma il tenerne conto o meno, dipende sempre da chi lo chiede.
Ma che bella amministrazione…!
Fraterni Saluti
LEO BENEDUCI – Segretario Generale OSAPP
Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria