Lo denuncia l’OSAPP, Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, il cui segretario Leo Beneduci si sofferma, in particolare, sul penitenziario di Asti dove si registrano 40 sospetti di positività al Covid fra detenuti, agenti di Polizia Penitenziaria e comparto Funzioni Centrali.
Una situazione sanitaria da cui è esclusa, ad oggi, la Casa Circondariale di Brissogne; carcere in cui, i primi casi di infezione da Sars-CoV-2 si sono verificati all’inizio della prima fase della pandemia con un unico detenuto settantenne ricoverato al ‘Parini’ e pochi altri risultati asintomatici, gestiti all’interno.
Il Segretario Generale OSAPP Leo Beneduci ricorda, per l’ennesima volta, “le numerose sollecitazioni – scrive in una nota – relative al programma vaccini, sia nei confronti dell’utenza carceraria, sia per quanto riguarda il personale dipendente. Al contrario – sottolinea – constatiamo che tali iniziative, irrinunciabili, vengono effettuate a macchia di leopardo e con modalità assolutamente dissimili da Regione a Regione. Ad oggi, – continua – esistono strutture penitenziarie del tutto prive di interventi”.
Rivolge un appello alla Guardasigilli Marta Cartabia, ribadendo “l’urgenza di intervenire, al più presto possibile, in tutte le carceri italiane”. Menziona quelle in cui l’emergenza contagi è preoccupante: Volterra, Pescara, Orvieto, Rovigo, Padova, Milano Bollate e San Vittore. Strutture penitenziarie in cui, il numero di detenuti molto consistente e multietnico, richiede la massima attenzione alla prevenzione per scongiurare contagi fuori controllo fra detenuti e dipendenti. La somministrazione dei vaccini è indispensabile.
Scrive, in chiusura, Beneduci: “Non siamo in grado di capire se i ritardi siano ascrivibili a inadempienze interne o determinati dal servizio sanitario nazionale. Ribadisco, comunque, la massima urgenza di intervento vaccinale nelle carceri italiane”.
Fonte: voxpublica.it