Iqna – Il quarantatreenne al-Tamimi, del campo profughi di Shufa’at, nella Gerusalemme occupata, era stato arrestato domenica scorsa per una violazione del codice stradale.
Diverse istituzioni di prigionieri, tra cui la Commissione per gli Affari dei detenuti e degli ex detenuti e la Società dei prigionieri palestinesi, accusano le autorità di occupazione israeliane circa la responsabilità della morte di Abdo al-Tamimi. Il prigioniero è morto giovedì notte mentre era detenuto nel cosiddetto Russian Compound, un centro per gli interrogatori noto come al-Maskubiyya, a Gerusalemme.
Il quarantatreenne al-Tamimi, del campo profughi di Shufa’at, nella Gerusalemme occupata, era stato arrestato domenica scorsa per una violazione del codice stradale.
La famiglia al-Tamimi ha riferito che la polizia israeliana li ha contattati per informarli che Abdo è morto per un attacco di cuore all’interno della sua cella, ad al-Maskubiyya, un centro di interrogatorio noto per il brutale uso della tortura.
Le istituzioni dei detenuti hanno confutato le affermazioni israeliane secondo le quali l’uomo sarebbe deceduto per cause naturali e hanno sottolineato che, secondo le informazioni giunte da al-Maskubiyya, al-Tamimi era stato picchiato e brutalmente aggredito pochi istanti prima che la sua morte fosse annunciata.
Secondo quanto riferito, alcuni membri della sua famiglia sono stati arrestati dalla polizia israeliana dopo essere andati a indagare sulla sua morte.
Sul corpo di al-Tamimi verrà eseguita l’autopsia per determinare le circostanze della morte.
Tamimi lascia quattro figli e la moglie, incinta.
Fonte: iqna.ir