La protesta era scaturita per le disposizioni adottate dalle autorità carcerarie per la prevenzione della diffusione del Covid-19. I ventuno detenuti sono stati assolti.
Ventuno detenuti sono comparsi ieri davanti al dottore Antonello Bracaglia Morante per l’udienza preliminare riguardo la rivolta in carcere per paura del Covid che avvenne l’8 marzo dello scorso anno nel carcere di Frosinone. Sono stati tutti assolti dal reato contestato, quello della devastazione.
Erano stati accusati di aver devastato, «al fine di mettere in atto una protesta», le sezioni A e 2° del 1° reparto della casa circondariale di Frosinone, «rendendole inagibili, distruggendo suppellettili e arredi, mandando in frantumi vetri di porte e gabbiotti di guardia degli operatori, incendiando delle cassette elettriche e di indumenti, distruggendo le telecamere di sorveglianza, spargendo il contenuto di estintori a terra, scardinando grate di protezione ai locali e mettendo a soqquadro tutte le stanze».
Nel corso della protesta è intervenuto il garante dei detenuti del Lazio Stefano Anastasia che, poi, avrebbe letto una dichiarazione dei detenuti che così avevano abbandonato la protesta. In ottanta subito erano stati trasferiti in altre carceri. Ieri l’assoluzione per tutti e ventuno.
Fonte: ciociariaoggi.it