Indossare mascherine paraschizzi o, in caso di necessità, utilizzare lo scudo in dotazione alla sezione per proteggersi dagli sputi e dal lancio di oggetti di un detenuto nei agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere torinese delle Vallette.
A segnalare la disposizione, “firmata dalla sorveglianza generale e dal comandante del reparto“, il sindacato OSAPP, insieme ad altri sindacati di categoria, in una nota inviata al direttore del carcere e al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria ne chiedono la revoca sottolineando che “sta alla direzione disciplinarne le modalità operative non certamente facendo fare al detenuto in questione ciò che desidera e vuole al punto di far diventare i poliziotti abituali e rassegnate sagome da bersaglio dello stesso”
“Siamo rimasti basiti per aver letto per la prima volta una disposizione simile e vogliamo augurarci non possa drammaticamente ripercuotersi sul personale di Polizia Penitenziaria là di servizio”, aggiungono i sindacati ricordando
“che esiste nell’ordinamento penitenziario l’art.41 Op che non è facoltativo applicare, quanto doveroso nei casi di aggressione e violenza contro persone e cose” e che “il reparto psichiatrico della Casa Circondariale di Torino è in fase di ristrutturazione e, quindi, i soggetti che vi dovrebbero essere detenuti, sono sparsi in ogni luogo dell’Istituto creando numerosi problemi al personale di Polizia Penitenziaria”.
Fonte: fanpage.it