Il caso della dirigente regionale Bonfiglioli che indagherà su cosa accadde nell’istituto di Modena dov’era presente.
Anche Marco Bonfiglioli, dirigente del Provveditorato Emilia Romagna e Marche, è nella commissione ispettiva istituita dal Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) per far luce “dall’interno” sulle rivolte del marzo e aprile 2020 e sui tredici detenuti morti, nove dei quali di Modena. Ed è proprio la figura di Bonfiglioli ad apparire già in possibile conflitto d’interesse: quello che oggi è membro in commissione è lo stesso dirigente che, stando alle carte della richiesta di archiviazione della Procura, il giorno della rivolta era in carcere a Modena per organizzare i trasferimenti dei detenuti. Compresi i quattro deceduti durante il trasporto o in altre carceri. Il rischio è che si trovi a indagare sul suo operato. Tra i membri designati anche Rosalba Casella, fino al 2017 direttrice di Sant’Anna, che ha una lunga conoscenza di prima mano e approfondita della nostra struttura carceraria. La commissione annunciata dal ministro Marta Cartabia prevede infatti la presenza di un magistrato, tre direttori, due comandanti e due dirigenti. La commissione sarà presieduta da un magistrato: Sergio Lari, ex procuratore generale della Corte d’Appello di Caltanissetta. Il coordinamento delle indagini è affidato al capo del Dap Petralia e al suo vice Tartaglia. Sono stati previsti sei mesi di tempo per completare i lavori e il rapporto finale. Un atto che avviene a un anno e mezzo dalle rivolte e dai morti, dopo che il precedente ministro Alfonso Bonafede si era limitato a dare risposte evasive al Parlamento. La commissione voluta dall’attuale ministro di Grazia e Giustizia ha lo scopo preciso di verificare se sono stati compiuti abusi o violenze da pare degli agenti di polizia penitenziaria o di altro personale penitenziario nel corso delle rivolte e soprattutto dopo, quando – secondo alcuni esposti presentati da detenuti – sarebbero avvenuti pestaggi e atti di violenza e sopraffazione verso detenuti inermi, molti dei quali estranei o passivi alle rivolte. Si tratta di un atto in più, quello annunciato dal ministro in Parlamento, che si muoverà parallelamente alla ricostruzione penale in corso ad opera delle singole procure interessate.
E a proposito delle indagini giudiziarie, a Modena si avvicina la data per la fissazione del reclamo presentato dall’associazione Antigone contro l’archiviazione decisa dal gip Andrea Romito sul filone di indagini riservato esclusivamente agli otto morti (il nono, Salvatore Sasà Piscitelli, è trattato dalla Procura di Ascoli).
Fonte: gazzettadimodena.gelocal.it