Si questa sera eravamo da Conte (il Presidente del Consiglio e non l’allenatore dell’Inter) a Palazzo Chigi, tutti Noi sindacati della Polizia Penitenziaria.
Il Presidente del Consiglio, che ci aveva convocato informalmente per il tramite della Segreteria del Ministro della Giustizia, è apparso allegro e interessato alle “alterne” (leggasi drammatiche) vicende del Corpo e insieme a lui c’erano il Ministro Bonafede, il Capo di Gabinetto Baldi, il Capo della Giustizia Minorile Tuccillo e Francesco Basentini (il Capo del Dap ndr) che con frenetico zelo prendeva nota di tutto…di tutto…di tutto.
L’avere incontrato i sindacati della Polizia Penitenziaria da parte del Presidente del Consiglio, anche se per poco più di mezz’ora (ma è stato promesso un altro incontro a breve) è stato un gesto di reale e gradita attenzione nei confronti di tutta la Polizia Penitenziaria ed invero i Sindacati che sono riusciti ad esprimersi, hanno affrontato in sintesi tutte le questioni che contano: gli organici, le nuove assunzioni, il riordino, la mancanza di mezzi e di uniformi, le aggressioni, lo strapotere dei garanti e l’impunità dei detenuti. Insomma veramente tutto in poco tempo e poi Conte è andato via ad una cena di gala al Quirinale e noi siamo rimasti ancora per un po’ con il Ministro Bonafede che ci ha informato di lavorare tanto ma in silenzio (?).
Eppoi, ce ne siamo andati anche noi, per le strade di una piovosa Capitale autunnale, né troppo triste, né troppo allegra.
Qualcuno ci chiederà perché non ci vantiamo di quel poco o di quel tanto che siamo riusciti a dire, ma non ci saranno, questa volta e semmai ne abbiamo mai avuti nei nostri album, dei bei selfie con Conte o con Bonafede, in quanto non viviamo oggi e non vivremo nei giorni a venire di ricordi, bensì di speranze e soprattutto di certezze per il Corpo.
Per la Polizia Penitenziaria né le une né le altre al momento, ma non vogliamo fare i guastafeste, una grande e gradita attenzione da Conte lo abbiamo detto. Ma per le speranze e per le certezze la prossima volta e sennò la prossima volta ancora e poi ancora e ancora..tanto noi dall’O.S.A.P.P. antipatici, ossessivi e rompiscatole che dir si voglia, per i Colleghi/e ci siamo e ci saremo sempre.
Un fraterno abbraccio.
Leo Beneduci
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