Dopo la recente visita del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), Giovanni Russo, e del Vice Ministro SISTO, avvenuta il 29 gennaio, la Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi è tornata alla sua triste quotidianità, segnata da eventi critici di varia natura. Già il 30 gennaio, un detenuto straniero, perdendo il controllo, ha distrutto la sua cella al punto da sollevare persino il pavimento. Il Personale di Polizia Penitenziaria è intervenuto ripristinando l’ordine e la sicurezza con non poche difficoltà. Nel corso della giornata del 1 febbraio 2024, gli Agenti hanno effettuato nuovi sequestri di telefoni cellulari e oggetti contundenti. Al mattino, è stato scoperto e confiscato un cellulare nascosto in una presa elettrica nel locale “barberia”, mentre nel pomeriggio, nelle vicinanze di un capannone adibito a deposito, è stato rinvenuto un involucro contenente due smartphone di ultima generazione con relativi caricabatterie, oltre a due panetti di droga del tipo hashish, pari a 200 grammi. Il rinvenimento fa supporre un possibile coinvolgimento di un drone, considerando la zona aperta interna del perimetro della struttura. L‘Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria (OSAPP) sottolinea che la Casa di Reclusione, che attualmente ospita circa 200 detenuti, molti dei quali provenienti da sfollamenti per ragioni di ordine e sicurezza da altre sedi del distretto, sta affrontando una grave situazione di sovraffollamento. Questo crea notevoli difficoltà in un istituto che svolge progetti trattamentali e lavorazioni con commesse nazionali, distinguendosi come eccellenza nel panorama penitenziario italiano. Attualmente, la struttura attraversa una fase critica dovuta a una evidente carenza organica di Personale di Polizia Penitenziaria in relazione alle molteplici attività svolte. Nonostante ciò, l’OSAPP si complimenta con il Personale penitenziario per l’eccezionale lavoro svolto e per l’eccellente professionalità nel continuare a mantenere alta la legalità, l’ordine e la sicurezza all’interno della struttura carceraria.
Redazione OSAPPOGGI.it