Subito dopo l’ora d’aria è tornato nella sua cella e si è tolto la vita.
Aveva solo 30 anni ed era detenuto nel carcere di Poggioreale di Napoli. Il giovane ha raccolto gli stracci che aveva in cella e li ha arrotolati fino a creare un cappio che poi ha attaccato alla finestra.
A darne annuncio è stato l’OSAPP, l’Organizzazione Sindacale Autonomo di Polizia Penitenziaria.
Inutile è stato il tentativo di salvataggio da parte del poliziotto della penitenziaria di turno che insospettito da rumori è corso nella cella per vedere cosa fosse successo.
L’ennesima tragedia che si perpetra nelle carceri.
Nel 2020 altri otto detenuti si siano tolti la vita nelle carceri campane, due dei quali a Poggioreale e uno a Secondigliano; in totale, però, le persone che hanno tentato di togliersi la vita sono state addirittura 47, ci cui 33 a Poggioreale e 14 a Secondigliano.
“Tra le problematiche del carcere di Poggioreale – afferma il segretario regionale dell’ OSAPP Vincenzo Palmieri – vi è la forte carenza di organico piu’ volte segnalata. Mancano. rispetto alle piante organiche oltre 200 unità di Polizia Penitenziaria, manca personale amministrativo del comparto funzioni centrali, mancano psicologi ed altre figure professionali e pedagogiche idonee a gestire una popolazione detenuta così vasta”.
Fonte: ilriformista.it