Il nuovo commissario ha bloccato le somministrazioni delle carceri, che saranno effettuate solo in caso di focolai. La decisione si inserisce nel nuovo Piano di raccomandazioni per la campagna vaccinale.
Il neo commissario all’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo, ha bloccato le vaccinazioni nelle carceri. Nei penitenziari verranno mandati i vaccini solo laddove dovessero esserci dei focolai – quindi ci si vaccina solo dopo che si è stati infettati? La decisione si inserisce nel nuovo Piano di raccomandazioni sulle priorità vaccinali, con cui, finalmente, si è voluto mettere fine alle categorie di servizi cosiddetti essenziali, o ancor meglio alla loro libera selezione da parte delle regioni, finalizzandolo esclusivamente a ridurre anzitutto la mortalità (e quindi il sovraffollamento ospedaliero).
Il piano in realtà formalmente è una presa d’atto in Conferenza Stato Regioni, declassando ulteriormente la fonte di quelle che già erano solo “raccomandazioni” in un decreto non regolamentare del ministro della Salute. E che a differenza di quanto da lui dichiarato mai ha trovato forza in una legge del Parlamento. Ma seppur lodevole e necessaria l’iniziativa di dare priorità solo ad anziani e vulnerabili, dà origine a un grande vulnus. Il nuovo Piano cita: “Vengono inoltre indicate anche le successive categorie di popolazione da vaccinare a seguito dell’aumento delle dosi disponibili, tra le quali quelle appartenenti ai servizi essenziali quali anzitutto personale scolastico, forze dell’ordine e personale delle carceri”.
Fonte: ilfoglio.it