Sono stati assolti i due imputati in servizio nel carcere di Secondigliano, un medico e un poliziotto penitenziario, accusati di omicidio colposo per la morte di A.E. , suicida in cella il 19 giugno 2013.
Il ragazzo morì nell’ospedale psichiatrico dov’era ricoverato, dopo essere stato in precedenza a Villa Chiarugi a Nocera Inferiore e ancora presso l’opg di Aversa, a causa di diverse segnalazioni per eventi critici.
«Dalle indagini espletate è emerso che il decesso è stato causato da un atto volontario mediante impiccagione», così recitò il referto.
La sentenza di assoluzione esclude responsabilità per i due imputati.
La Procura aveva presentato una prima richiesta di archiviazione, seguita da una successiva opposizione presentata dal legale dei familiari dell’uomo, l’avvocato Vincenzo Calabrese, fino al processo a carico dei due imputati disposto dal gup al termine dell’udienza preliminare.
Il giovane di Sarno, affetto da problemi psichici, si sarebbe tolto la vita volontariamente nel carcere di Secondigliano, a 29 anni. La famiglia aveva chiesto chiarezza su quanto fosse accaduto quel giorno in carcere. Il ragazzo aveva piccoli precedenti penali alle spalle. Fu trasferito nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, in precedenza.
Per uccidersi avrebbe usato i pantaloni del pigiama, per poi legarli al cancello della cella dove era recluso, da solo.
Nell’ipotesi iniziale della Procura, vi erano presunti e mancati accorgimenti e controlli da parte dei due imputati, parte del personale della struttura, senza controllo utile a prevenire atti autolesionistici del giovane.
Le condizioni della detenzione avrebbero aggravato le sue condizioni, con il passare del tempo.
Le motivazioni dei giudici, una volta depositate, meglio faranno comprendere i dettagli della sentenza di assoluzione per i due imputati.
Fonte: ilmattino.it