Giovanni Brusca resta nel carcere di Rebibbia.
La Cassazione ha negato la richiesta di detenzione domiciliare fatto dai legali dell’ex boss, uno degli autori della strage di Capaci, in cui morirono il Magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli Uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
“Bene la decisione della Cassazione, la mafia è nemica del nostro Paese”, afferma Maria, la sorella del giudice Giovanni Falcone, che da sempre esprime la sua contrarietà ai benefici richiesti dal killer, il quale da anni cerca di uscire dal carcere e scontare la pena in una località protetta dal Servizio Centrale di Protezione della Polizia.
Niente domiciliari quindi, per Giovanni Brusca, in carcere da oltre 23 anni per la strage di Capaci ed altri crimini efferati, ricordiamo purtroppo quello del figlio 13enne del pentito Santino di Matteo, sciolto nell’acido.
Brusca terminerà di scontare la sua pena in carcere nel 2022, se la Cassazione non aprirà ai domiciliari, ma potrebbe tornare libero alla fine del 2021, perché ha uno sconto di 270 giorni come previsto dall’ordinamento penitenziario.
Gli avvocati difensori dell’ex boss mafioso, Antonella Cassandro e Manfredo Fioramonti, hanno spiegato di non aver preso visione ancora del provvedimento e di attendere le motivazioni per valutare i prossimi passi.