
Nel pomeriggio di lunedì, presso la Casa Circondariale di Spini di Gardolo a Trento, si è verificato un grave episodio di violenza. Un Agente di Polizia Penitenziaria, durante le operazioni di chiusura delle camere detentive in una sezione a trattamento intensificato, è stato aggredito da un detenuto di origine marocchina. Il trattenuto, sfruttando il ruolo di “scopino”, ha colpito ripetutamente l’agente con il manico in legno di una scopa. Nonostante l’aggressione, l’Agente è riuscito a disarmare e immobilizzare l’assalitore fino all’arrivo dei Colleghi. L’Agente aggredito ha riportato diverse ecchimosi sul corpo a causa dei colpi inferti ed è stato accompagnato e medicato presso il Pronto Soccorso dell’ospedale locale, uscendone con una prognosi di 10 giorni . Il Segretario Generale dell’OSAPP(Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), dott. Leo Beneduci , esprime la massima solidarietà all’Agente coinvolto a cui augura una pronta guarigione. Questo episodio mette in luce, ancora una volta, le gravi problematiche che affliggono il carcere di Trento . La Casa Circondariale di Spini di Gardolo è da tempo al centro di segnalazioni riguardanti il sovraffollamento. Nel 2024, la struttura ha raggiunto punte di 380 detenuti, a fronte di una capienza originaria di 240 posti, con un tasso di sovraffollamento del 133% . Questa situazione esaspera le condizioni di vita all’interno dell’istituto e aumenta il rischio di tensione e violenza . Un’altra vera e propria criticità è la rilevante carenza di personale di Polizia Penitenziaria. Questa carenza incide negativamente sulla sicurezza e sulla capacità di prevenire e gestire situazioni critiche e anche la presenza di detenuti con gravi patologie psichiatriche rappresenta una sfida significativa quotidiana per il Personale in servizio. Ricordiamo che nel primo semestre del 2024, si contavano 83 detenuti con diagnosi psichiatriche maggiori, pari al 22% della popolazione carceraria La gestione di queste situazioni richiede risorse e competenze specifiche, spesso insufficienti all’interno dell’istituto . Il leader dell’OSAPP dott. Beneduci sottolinea ancora una volta l’urgenza di interventi immediati strutturali per affrontare queste problematiche. È fondamentale garantire condizioni di lavoro sicure per il Personale penitenziario e assicurare ai tutelare un ambiente che favorisca il reinserimento sociale dei detenuti. L’OSAPP rinnova l’appello alle istituzioni anche qui, affinché adottino una volta per tutte, misure concrete per risolvere le ripetute e continue gravi criticità del carcere di Trento.
Ufficio Stampa OSAPP